Goccine di fluoro ai bambini? Anche no!
Sono una di quelle mamme che prima di fare qualsiasi cosa si informa, legge e poi decide con la sua testa. Non scredito il lavoro altrui, ci mancherebbe, ma sono dell’idea che al giorno d’oggi e sopratutto nell’ambito medico / scientifico, ci siano troppe idee e opinioni diverse.
Quando Isabel aveva 5 mesi circa la pediatra mi disse che potevo iniziare con l’introduzione della frutta. Avevo sentito da qualche parte che lo svezzamento iniziava a 6 mesi e non prima (e te ne parlo in questo articolo) ma non ero ben informata. Lessi – molto – da fonti attendibili (OMS) e decisi che prima dei 6 mesi non avrei iniziato a svezzare mia figlia.
Con ció, non sono una mamma che legge su Facebook e si dichiara medico! Ad ognuno il suo lavoro. Un pediatra NON é nutrizionista, ne tantomeno odontoiatra. Ci sono pediatri in costante aggiornamento, ed hanno tutta la mia stima. Ma purtroppo non tutti sono cosí e spesso continuano a seguire linee guida scadute 20 anni fa, dicendoti di iniziare lo svezzamento a 3 mesi, dicendoti che dopo i 6 mesi il tuo latte é acqua, dicendoti di abitualo a dormire da solo nella culla perché non va bene tenerselo vicino (al contrario, la nostra psicologa ci spiega tutti i benefici dell’alto contatto in questo articolo) e via dicendo…
Cosí, successe anche con gli integratori di fluoro. Ricordo la pediatra mi disse di iniziare a dare le goccine di fluoro a Isabel quando aveva qualche mese. Non glie le diedi mai perché dopo essermi a lungo informata decisi di non “correre il rischio”.
La tossicitá del fluoro
Il fluoro é considerato un elemento potenzialmente pericoloso, tant’é che ricercatori dell’Universitá di Harvard (Harvard School of Public Health -HSPH) e China Medical University in Shenyang hanno analizzato risultati di ben 27 studi, arrivando alla conclusione che ci sono importanti indizi che indicano che le esposizioni al fluoruro producano effetti avversi sullo sviluppo neurologico dei bambini. (Trovi l’articolo ufficiale qui)
Il Dott. Alessio Gigante, odontoiatra a Castiòns di Strada (UD) ci spiega quanto segue:
Il fluoro é presente anche nell’acqua potabile, negli alimenti, nei pesticidi, e nella stessa aria che respiriamo per via dell’inquinamento ambientale. É dunque impossibile determinare se un individuo ne assume abbastanza solo attraverso le supposizioni. Immagino che l’unica soluzione certa sarebbe realizzare delle analisi del sangue e andare a valutare i valori di fluoro presenti nell’organismo.
⚠️ Sulla base di innumerevoli studi epidemiologici, l’OMS sottolinea che, qualunque sia la fonte di fluoro utilizzata, è quasi impossibile ottenere benefici in termini di prevenzione della carie senza dar luogo a forme, se pur lievi, di fluorosi. Fonte – salute.gov.it
Cos’è la fluorosi?
La fluorosi è una patologia dovuta all’eccesso di fluoro nell’organismo e si manifesta con delle macchie biancastre sullo smalto che si possono aggravare trasformandosi in macchie più scure o in veri e propri solchi.
Applicazioni topiche per integrare
Nel caso ci fosse necessità di intervenire con del fluoro è consigliabile fare delle applicazioni topiche con del gel al fluoro.
Assumere fluoro non rende immuni dalla carie: solo una corretta igiene e delle visite odontoiatriche già in età pediatrica contribuiscono a mantenere in buona salute la dentizione decidua.
É utile abituare i bimbi fin da piccoli ad una corretta igiene dentale. Esistono molti modi per abituarli, il primo senza dubbio é “mostrando” loro cosa fare. Si sa, i bambini imitano tutto ció che facciamo, quindi sta a noi dare il buon esempio! Alcuni bambini non amano lavarsi i denti, ma possiamo proporre loro spazzolini da denti simpatici con forme e colori diversi per invogliarli, inoltre esistono anche in commercio svariati dentifrici con sapori fruttati molto piacevoli al gusto.
Con Isabel non ho questo problema… anzi! Lei ha una vera e propria ossessione con gli spazzolini 😂.
In poche parole
Il fluoro si trova nell’acqua e in molti alimenti tipo patate, tonno, spinaci, manzo, riso, cereali ecc. Dunque integrando con pastigliette o goccine si rischia di creare un sovradosaggio che può andare a creare decalcificazioni allo smalto dentinale. In caso di evidente necessità per cariorecettività, sarebbe opportuno fare delle applicazioni topiche con del gel.