Vi racconto la mia esperienza con le convulsioni febbrili nei bambini e cosa fare se è la prima volta che succedono o in caso di recidiva.
La settimana scorsa mia figlia Greta, 5 anni e mezzo, ha avuto il suo secondo episodio di convulsioni febbrili. Io e suo padre speravamo che non accadesse più a quest’età. Due anni fa, quando Greta è stata ricoverata per le convulsioni causate da un virus intestinale, i pediatri ci avevano tranquillizzati dicendo che difficilmente ci sarebbero stati altri episodi. Abbiamo comprato il kit di Diazepam e scorte di tachipirina, stampato il prontuario delle convulsioni febbrili e consegnato il tutto anche agli insegnanti della scuola dell’infanzia, che hanno seguito un corso organizzato dall’ASL.
✨ A cura di Sheila Gibalerio
Dopo quel marzo 2017 non si sono verificati altri episodi, ma poi eccoci di nuovo davanti al “mostro” dopo due anni, di nuovo a marzo.
Panico! Sono le 4,30 del mattino, siamo tutti e tre nel lettone, Greta respira male, è bollente, rigida e rotea gli occhi. Non abbiamo le supposte di tachipirina, ma solo lo sciroppo che non si può dare in questi casi. Prendo una fiala di Diazepam e gliela somministro per via rettale. Non la regge, ne metto un altra.
Intanto sono superati 3 minuti e la situazione peggiora. Quindi chiamo il 112 e chiedo di mandare un’ambulanza. L’operatore intanto mi fa parlare con un’infermiera che mi dà tutte le istruzioni e mi tranquillizza.
Greta trema, parla e canta in una lingua incomprensibile. Mio marito la porta sul tavolo della cucina, io le metto dei surgelati sull’inguine per far scendere la febbre.
L’infermiera al telefono mi dice che l’ambulanza sta per arrivare e riaggancia. Quel tempo mi sembra infinito, saranno passati altri dieci minuti. Arrivano i soccorritori, la febbre era salita a 40.3°, mi danno le supposte e gliele somministro. Poi le mettono la mascherina e la portano via insieme al papà. Per fortuna c’era anche lui questa volta, perché due anni fa c’eravamo solo io e Greta in casa e ho fatto tutto da sola.
Ci sono voluti dei mesi per riprendermi dallo shock e adesso di nuovo.
Greta è stata ricoverata in ospedale per tre giorni. Questa volta si trattava di un virus delle vie respiratorie. In ospedale non ha avuto altre crisi convulsive, ma i medici le hanno programmato un elettroencefalogramma da fare la settimana successiva alle dimissioni per ulteriori accertamenti.
Che cosa sono le convulsioni febbrili?
Sono crisi convulsive generalizzate che si possono verificare quando la temperatura corporea aumenta o scende rapidamente, in bambini senza infezioni del sistema nervoso e senza precedenti danni cerebrali.
Forme di convulsioni febbrili
Le forme semplici, sono le più frequenti e sono caratterizzate da perdita di coscienza, durano al massimo 15 minuti e non si ripetono nell’arco di 24 ore.
Le forme complesse durano più di 15 minuti, possono avere carattere parziale (cioè interessare solo una parte del corpo) e/o possono ripetersi, anche in maniera ravvicinata, nell’arco di 24 ore.
Le convulsioni febbrili interessano il 3-5% dei bambini sani, tra i 6 mesi e i 5 anni di vita. Le convulsioni febbrili possono ripetersi in circa 1/3 dei bambini che hanno avuto un primo episodio.
Talvolta la febbre non è presente al momento della convulsione, ma compare poco dopo la fine della crisi oppure era presente solo prima della crisi.
Le convulsioni febbrili semplici si presentano soprattutto prima dei 4 anni, raramente nel corso del quinto anno e tendono a scomparire con la crescita.
Come si manifestano?
Le convulsioni febbrili semplici si associano alla
perdita di coscienza (ovvero a mancata risposta agli stimoli verbali e tattili) e a manifestazioni motorie:
- irrigidimento degli arti (toniche);
- rilassamento della muscolatura (ipotoniche);
- scosse delle braccia e delle gambe (cloniche);
- fissità dello sguardo o rotazione degli occhi;
- perdita di feci e urine ecc.
La perdita di coscienza è comune a tutte le convulsioni ed è seguita da una fase di sonnolenza (periodo postcritico).
Le convulsioni febbrili semplici, essendo di breve durata, non possono causare danni. Una convulsione deve durare ore per produrre un danno a livello cerebrale.
Quali sono le cause?
Non se ne conoscono esattamente le cause.
È stata dimostrata una predisposizione genetica e per questo è frequente riscontrare altri casi tra i familiari del bambino.
Ci sono due leggende da sfatare:
- relazione tra convulsioni e meningite
- relazione tra convulsioni ed epilessia
Le convulsioni non causano la meningite. In corso di meningite possono verificarsi convulsioni: gli accertamento eseguiti in urgenza durante il ricovero possono servire ad escludere il dubbio.
Non è stata dimostrata una relazione causa-effetto tra convulsioni ed epilessia.
Si devono fare esami specifici?
Non esiste alcun esame specifico da fare; sarà il pediatra a decidere caso per caso l’utilità di effettuare esami.
Cosa fare in caso di convulsioni?
- Mantenere la calma e non cedere alla tentazione di caricare il bambino in auto e portarlo in ospedale da soli;
- Chiamare il 112 dando le informazioni giuste per farvi trovare.
- Allentare l’abbigliamento, in particolare intono al collo;
- Porre il bambino su di un fianco per evitare che inali saliva o vomito;
- Lasciare che le convulsioni si sviluppino in modo naturale: non forzare l’apertura della bocca, non bloccare il bambino, non schiaffeggiarlo per tentare di svegliarlo;
- Non dare farmaci o liquidi per via orale;
- Osservare il tipo e la durata della crisi;
Cosa fare in caso di recidiva?
A tutti i bambini che hanno avuto una prima crisi, viene prescritto il Diazepam per uso rettale da tenere sempre disponibile e da usare in caso di nuovi episodi convulsivi di durata superiore ai 2-3 minuti.
La maggior parte delle convulsioni febbrili semplici si esaurisce in 1-2 minuti e pertanto non richiede alcun trattamento.
La somministrazione del farmaco può essere ripetuta dopo qualche minuto, se la prima dose non è stata efficace. Questo sedativo causa stanchezza e sonnolenza al bambino.
Il bambino deve essere ricoverato?
Il pediatra di fiducia o quello del Pronto Soccorso valuterà l’opportunità del ricovero, tenendo in considerazione:
- l’età del bambino (maggiore prudenza va adottata sotto i 18 mesi di vita);
- le convulsioni di durata superiore ai 15 minuti, e/o ripetute nelle 24 ore, e/o eventuali precedenti neurologici.
Nel caso di recidive di convulsioni febbrili semplici, la valutazione del pediatra può consentire la gestione del problema a domicilio.
Fonti: www.sip.it e manuale rilasciato dalla A.S.L. TO5, “Osp.MAGGIORE” – CHIERI S.C. PEDIATRIA.
In conclusione, quando si verifica un episodio di convulsioni febbrili si deve cercare di mantenere la calma, seguire tutte le istruzioni indicate sopra e soprattutto parlatene con il vostro pediatra di fiducia
⚠️ Le informazioni pubblicate in questo articolo non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.