Abbiamo deciso di trascorrere il 1 maggio a contatto con la natura.
Abbiamo scelto un luogo meraviglioso, a pochi passi da casa nostra: la Reggia di Caserta.
Non appena siamo arrivati al Palazzo Reale, la piccola Nicole ha fatto la pupù: panico totale.
(A proposito: hai letto il mio articolo sull’Italia Non a misura di bambino?)
I bagni, infatti, non sono dotati di fasciatoio e già immaginavo di dover fare mille acrobazie per cambiarla nel passeggino, in un angolo remoto della Reggia, ma….
Sorpresa!!!! Vedo le indicazioni per il Baby Pit-Stop!
Cos’è il Baby Pit-Stop?
Si tratta di un’area allestita per fare “il pieno di latte” ed il cambio del pannolino. Un ambiente accogliente, gratuito, che consente alla mamma e al piccolo di creare una meravigliosa intimità, fondamentale per nutrire in serenità il bimbo.
Perché è importante che il Baby Pit-stop si diffonda?
L’allattamento non ha orari fissi e per questa ragione è difficile per la mamma prevedere dove e quando il bambino chiederà di fare la pappa.
La Reggia di Caserta ha dedicato al Baby Pit-stop un’ampia sala, attrezzata con due comodissime poltrone, un fasciatoio molto ampio con materassino sul quale Nicole ha fatto millemila acrobazie, dei tavolini con giochi per bambini ed una libreria con opuscoli informativi dell’UNICEF.
Cosa non deve avere uno spazio BPS?
Il progetto del Baby Pit-stop è rivolto a tutte le mamme: sia quelle che allattano al seno, sia quelle che utilizzano il latte artificiale, tuttavia non intende sponsorizzare, pubblicizzare o promuovere alcunarchio di latte artificiale, biberon, tettarelle o pappe, quindi non vi devono essere opuscoli informativi o pubblicitari di alcun genere poiché l’UNICEF intende rispettare il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Devo dire che ho apprezzato particolarmente la scelta di Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta, di inserire all’interno del sito museale il Baby Pit-stop: ho potuto cambiare serenamente il pannolino alla piccola (non mancavano nemmeno i contenitori per la raccolta differenziata, ovviamente), l’ho fatta mangiare nel relax più totale.
Questa partnership tra il Palazzo Reale e l’UNICEF mi ha fatta sentire orgogliosa e felice: finalmente ci si sta rendendo conto che i bambini hanno bisogno di cure ed attenzioni dall’intero tessuto sociale. Solo chi è mamma capisce quanti disagi si provino quando bisogna cambiare il proprio figlio in un luogo non attrezzato o quanto sia stressante allattarlo senza avere nemmeno un punto di appoggio.
Ecco, il Baby Pit-stop ha reso questa meravigliosa giornata ancor più speciale e straordinaria!