Molte aziende iniziano a strutturare piani di Welfare Aziendale per venire incontro alle necessità di vita dei dipendenti. I benefit erogabili sono strumenti molto comodi ed economici per garantire livelli di assistenza e di benessere molto alti per chi lavora. Particolare attenzione va rivolta ai genitori, le quali necessità sono superiori a quelle degli altri dipendenti. Ecco come è possibile agire
I neogenitori e soprattutto le neomamme potrebbero avere problemi a conciliare la vita lavorativa con la crescita dei figli. Ciò accade perché è in costante aumento la quota di famiglie mono genitoriali, composte dal genitore e dal figlio unico. In contesti urbani, in cui il dipendente vive spesso lontano da casa e in spazi non adatti per la crescita di un bimbo, diventa fondamentale – per l’azienda – garantire servizi idonei alla situazione.
Il Welfare Aziendale rivolto ai neogenitori dovrebbe quindi essere complementare e integrativo ai bonus erogati dallo Stato. Dal primo luglio 2021 entrerà infatti in vigore l’assegno unico per i figli, il quale prevede un sostegno non indifferente per affrontare le spese relative all’asilo nido e alla crescita dei figli.
Un ottimo piano di Welfare Aziendale dovrebbe essere stilato da consulenti specializzati, come ad esempio i professionisti di Edenred. Si potrebbe, ad esempio, andare a integrare le carenze dei fondi statali. Salvo rare eccezioni, infatti, i genitori dovranno anticipare tutte le spese per ottenere poi un rimborso calcolato in base all’ISEE. Il welfare aziendale potrebbe – ad esempio – andare a coprire i costi iniziali e fornire una protezione aggiuntiva rispetto a quella pubblica.
La normativa, infatti, non esclude una complementarità delle due forme di welfare, e una nota dell’Agenzia delle Entrata ha di recente confermato tale possibilità.
Quali necessità prendere in considerazione per un piano di Welfare Aziendale?
Il Welfare Aziendale dovrebbe essere differenziato in base alle esigenze della persona che lavora. È deleterio e controproducente offrire i benefit in misura uguale a tutti i dipendenti. I neogenitori potrebbero avere bisogno di un aiuto per pagarel’asilo, assumere una baby sitter o acquistare libri di testo per i figli. I dipendenti più giovani, invece, sono più orientati verso risorse digitali per sfruttare al meglio il tempo libero. I veterani dell’azienda potrebbero essere, infine, interessati a piani previdenziali aggiuntivi.
Gli strumenti che le aziende possono offrire sono molteplici e variegati. Ciò che è veramente importante riguarda il soddisfacimento delle esigenze di vita più comuni e incombenti. È infatti appurato da studi specialistici che l’incertezza economica e sociale non aiuta assolutamente l’individuo a dare il meglio di sé. Una rete di protezione aggiuntiva, concessa dal datore di lavoro, potrebbe sanare ridimensionare tali preoccupazioni.
I cosiddetti flexible benefit sono vitali per le aziende di medie e grandi dimensioni in quanto: migliorano il tenore di vita del dipendente, sono tassati in maniera molto agevolata e comportano un ritorno immediato all’azienda. Si avrà l’effetto di “trattenere” i talenti e di guadagnarsi la fama di azienda moderna e aperta alle necessità dei dipendenti. Il Welfare Aziendale, uno strumento nato decenni fa, torna quindi alla ribalta e si dimostra fondamentale per i tempi attuali.