Parto rispettato: Seminario custodire la nascita di Clara Scropetta

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Femminilità e benessere

Venire al mondo è sicuramente uno degli eventi più importanti e impegnativi della vita: lasciare il sicuro grembo materno, passando per il così detto canale del parto, per affacciarsi a un mondo tutto nuovo, non è sicuramente cosa da poco.

Eppure, quanto si presta attenzione perché questo evento avvenga nel modo più naturale e meno traumatico possibile? Forse, ancora, troppo poco.

Se chiediamo a noi mamme com’è stata la nascita dei nostri bimbi, seppur con le migliori intenzioni del caso, a volte ci si ritrova a raccontare parti violati, medicalizzati o traumatici, toccando con la punta delle dita cicatrici sul ventre per un taglio cesareo, o sfiorando con la mente ferite profonde che tutto ciò ha lasciato. Se per alcune partorire è stata una bella esperienza, è giusto ricordare che per altre non lo è stata.

I motivi possono essere molti, passando da un’eccessiva medicalizzazione a una poca conoscenza dei diritti di noi partorienti e sicuramente ad altre variabili incalcolabili, ma sta di fatto che queste ferite fisiche ed emotive lasciano spesso un turbinio di emozioni difficili da gestire e riordinare. E se percepiamo forte queste ferite dentro di noi, cosa potranno sentire i nostri figli?

Parto rispettato? É possibile!

Finalmente si sta iniziando a parlane, ma ancora troppo pochi, purtroppo, osano suggerire che una nascita non rispettata lascia un segno anche sui nostri figli, che si sono visti privare della forza atavica che la nascita sa donare.

Uno dei primi a parlare del legame tra nascita e comportamenti successivi nel nascituro è stato il medico francese Frédérik Leboyer (1), che si è battuto per un nuovo atteggiamento, promuovendo un ambiente il più possibile adeguato alle esigenze del bambino, privo di fonti di disturbo quali luci intense, rumori forti e temperature estreme.

E’ stato poi Michel Odent (2) a riprendere, ampliandola, la tesi di Leboyer e a divulgare quanto più possibilie informazioni sul processo del parto e su quella che lui stesso ha chiamato “salute primale” evidenziando come ciò che accade dal concepimento a circa il primo compleanno ha effetti a lungo termine sull’equilibrio psicofisico del bambino e, più tardi, dell’adulto.

In Italia una delle promotrici della protezione del primo periodo della vita è Clara Scropetta, doula, attivista nel campo della maternità e custode della nascita e ho voluto approfondire il suo punto di vista e scoprire quali fossero le attività che propone.

Clara, ti presenti come custode della nascita. Come e perché hai scelto di dedicarti a questo aspetto?

“Da quando son diventata madre nel 2000 mi sono trasformata in custode della nascita, inesorabilmente. È stato inevitabile. L’impulso a condividere la mia esperienza, irresistibile. Le ripercussioni di una portata sorprendente, fin dal principio. Nel frattempo ho avuto cura di intraprendere una formazione ad hoc, autogestita, e attualmente mi considero al servizio della persona e della collettività quale custode della vita. Nel corso di questi vent’anni la mia convinzione dell’utilità, se non della necessità, di un cambiamento culturale profondo, che includa la tutela del primo periodo della vita, non ha fatto che rinsaldarsi. In particolare mi sta a cuore condividere il più possibile ciò che rende più facile la gravidanza, il parto e l’accudimento, ben sapendo che differenza fa non solo per quella donna e quel bambino, ma anche per chi sta loro attorno e per la società. Saperlo permette anche di comprendere e integrare in modo più fruttuoso qualunque cosa sia successa. Non è mai troppo tardi per riconnettersi con la propria forza.”

In che modo condividi tutto ciò?

E’ possibile fissare un appuntamento con me, di persona o al telefono, per un confronto e una consulenza. Inoltre, da molti anni offro dei seminari con una formula molto particolare, prima assieme a Michel Odent, poi da sola o assieme ad altre figure che ben si abbinano al progetto.

Questi seminari da un po’ viaggiano sotto lo slogan “Accanto alla madre”, che è anche il titolo del libro che ho scritto. Credo sia uno slogan azzeccato, ma per vari motivi a molti risulta difficile immaginare che possa avere un impatto che va ben al di là di conoscenze sui temi che ruotano attorno alla nascita o in senso più lato al primo periodo della vita.

In effetti, pur essendo già questo molto significativo, dato che stentano ad affermarsi una coscienza e una sensibilità sull’importanza delle prime esperienze di vita e l’impatto di un manifestarsi diciamo “primale” della maternità, ciò che viene offerto nel seminario – in teoria e in pratica – è molto ampio.

Comprende il processo dell’apprendimento e l’equilibrio tra sistema dell’ossitocina e quello di allerta. Il seminario è un’immersione totale in un atteggiamento che favorisce i processi di crescita, dove trova spazio un modo di riflettere e ragionare che protegge da meccanismi di delega o sottomissione, cresce la capacità di sentirsi e fidarsi del proprio sentire, e anche la consapevolezza di cosa accade quando siamo travolti dalle emozioni.

Nel corso dei tre giorni e mezzo vengono trasmessi e alcuni strumenti semplici per ritrovare centratura e lucidità e presentato l’abc di quel che è davvero utile sapere per capire la fisiologia e la situazione attuale. Il tutto in un contesto di comunità umana solidale e non competitiva. A dire il vero non offro niente di speciale, anzi è perfettamente “normale”, “umano”, di “buon senso”. Ciò che lo rende speciale è che un simile contesto e un simile atteggiamento siano diventati rari. Sono seminari dove poter andare con i figli al seguito, e alla fine sembra pure di aver fatto vacanza imparando molto più che in altre situazioni senza rischiare di dimenticare.

Di sicuro il sollievo di non essere giudicato per il comportamento del figlio, e di non dover garantire che si comporti in un modo piuttosto che in un altro, unito al piacere di non dover dimostrare nulla, non si dimenticano.

A chi sono indirizzati?
A tutti gli interessati. Particolarmente utili ai vari professionisti e ai genitori o futuri tali. Chi, avedo già investito molto in formazione, dubita di trovare qualcosa di nuovo, probabilmente si sbaglia. Chi valuta di non avere le risorse economiche, probabilmente se osa iscriversi ugualmente potrebbe considerarlo uno dei migliori investimenti che poteva fare. Tra l’altro giungerebbe alla conclusione che la quota prevista è equa e giusta. Chi crede non valga la pena perché ormai il figlio è nato, di nuovo si sbaglia, perché non è mai troppo tardi per cambiare atteggiamento. Lo dico con tutto il cuore: percepisco forte e chiaro il grado di disagio che abbiamo raggiunto, i vicoli ciechi di cui siamo prigionieri, i meccanismi che si attivano e ci portano a subire più o meno passivamente. Provo tanto dolore per quel che vedo accadere attorno a me, e dico la verità a volte pure mi spaventa. La mia motivazione a contribuire perché siamo sempre più numerosi a partecipare a un rinnovamento sociale, ad attivarci con gioia affinché il numero maggiore possibile di persone mantenga o ritrovi l’integrità e l’energia vitale è altissima. Il modo in cui veniamo al mondo non è indifferente e non è poi così difficile creare le condizioni affinché sia il più possibile vicino a quanto previsto dalla natura”.

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Seminario intensivo residenziale Accanto alla madre, le basi per un altro atteggiamento con Clara Scropetta, custode della nascita, e Barbara Turchi, danzatrice allieva di Maria Fux. In questo seminario, nello spirito di Michel Odent e Liliana Lammers, trovi informazioni per comprendere processi fisiologici vitali di crescita legati al sistema di calma e connessione, ossia dell’ossitocina, che comprendono concepimento, gestazione, parto, allattamento, accudimento e apprendimento.

Trovi anche informazioni per comprendere il meccanismo che permette di affrontare difficoltà e pericoli. Inoltre fai esperienza di un atteggiamento di fiducia, non invasivo, in cui si prepara un terreno propizio ai processi fisiologici evitando di intromettersi, forzare o manipolare.

Non trovi metodi o tecniche, né ricette pronte, ma conoscenze e strumenti utili per coltivare l’arte della presenza. È un seminario esperenziale, in cui hai l’opportunità di immergerti per tre giorni e mezzo in un’atmosfera rigenerante. I momenti di pratica di danza facilitano l’integrazione delle informazioni e delle emozioni eventualmente emerse, riportando al piacere del corpo che si muove in verità e bellezza. A cura dello staff l’accoglienza, la cucina, la pulizia degli spazi e la tradizionale serata musicale.

Adatto a tutti, particolarmente raccomandato a chi opera in ambito sanitario ed educativo. Imperdibile per chi ama mettersi al servizio della vita.

Per iscriversi rivolgersi a clara_scropetta@hotmail.com
Telefono: 3933158706
Quando? 29 Agosto 2019 alle ore 18:00 – 1 Settembre 2019 alle ore 16:00
Dove? Casa La Lodola Savigno, Tolè (BO)


Note
(1) Frédérick Leboyer (Parigi, 1º novembre 1918 – Vens, 25 maggio 2017) è stato un ostetrico e ginecoloco francese. È considerato l’ideatore del cosiddetto parto dolce o parto senza violenza, che da lui ha preso il nome di “metodo Leboyer”.
(2) Michel Odent, dopo 23 anni spesi come primario di chirurgia nel piccolo ospedale francese di Pithiviers, fonda a Londra, nel 1985, il Primal Health Research Centre, specializzato nello studio degli effetti a lungo termine sulla salute delle modalità del parto, dei primi istanti di vita del neonato e della sua interazione con la madre. Oggi, alla sua attività di medico e ricercatore, unisce quella di insegnante in numerosi convegni e seminari in tutto il mondo.

ADRIANA & NICOLE

Diventare Mamma va online il 3 Ottobre del 2016, inizialmente come blog dedicato alla maternità.Il blog si è poi trasformato in un vero portale informativo, per le mamme 2.0

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