La scoliosi infantile compare entro i primi 3 anni di vita e, tra le diverse scoliosi, è di sicuro una malattia poco frequente ma anche tra quelle più aggressive in ortopedia pediatrica. Negli articoli precedenti abbiamo parlato di scoliosi idiopatica grazie al prezioso contributo di Pamela Cirulli di Pilates Benessere che oggi ci accompagna in questo approfondimento dedicato ai nostri bambini, anche molto piccoli, e ci spiega perché è fondamentale riconoscere la scoliosi infantile in età precoce e quali problematiche può portare.
La scoliosi infantile: età di insorgenza
La scoliosi infantile è molto rara rispetto a quelle giovanili e adolescenziali, tutte classificate dall’età di insorgenza: quella infantile può presentarsi sotto l’anno di vita quando il bambino ancora non cammina, ha un’incidenza pari all’1-2% di tutte le scoliosi ed è più frequente nei maschi che nelle femmine. La differenza sostanziale tra i due tipi di scoliosi riguarda il ritmo di peggioramento, che è direttamente proporzionale al ritmo di crescita. Essendo la velocità di crescita di un bambino di 2-3 anni molto più rapida di quella di un ragazzo di 13, è chiaro che la scoliosi infantile peggiori in tempi più rapidi. Questo spiega perché una scoliosi infantile se non trattata può raddoppiare la sua gravità anche nel giro di meno di un anno. Nel primo anno un bambino cresce in media di 25 centimetri, mai così tanto in nessun altro momento della sua vita, nemmeno in adolescenza. Questo implica un peggioramento della scoliosi più rapido, tanto più quando il bambino comincia a camminare e la schiena collassa.
Quali problemi comporta la scoliosi nei bambini
II primo organo che risulta fortemente compromesso dalla scoliosi è il polmone. La convessità della curva comprime l’organo, che non trova spazio a sufficienza per svilupparsi, e questo determina nei piccoli pazienti problemi permanenti di ventilazione polmonare. L’altro organo fortemente a rischio è il midollo spinale: in virtù del peggioramento della scoliosi, si può produrre precocemente il rischio di una paraplegia. Infine, la grave deformità del fisico, la deambulazione poco armoniosa e le limitazioni che ne derivano influiscono, inevitabilmente, sullo sviluppo psicologico del bambino determinando insicurezze e diminuzione del senso di autostima che rendono il suo percorso di inserimento sociale più difficile e faticoso.
Scoliosi infantile: diagnosi e cure
Come per tutti i tipi di scoliosi, l’efficacia della cura si basa su di una diagnosi tempestiva e sull’utilizzo di sistemi idonei a bloccarne il peggioramento. Esistono due tipi di cure: quelle chirurgiche e quelle non chirurgiche.
Trattamenti non chirurgici per la scoliosi infantile
Le cure non chirurgiche consistono nell’applicazione di busti correttivi proporzionati alle dimensioni dei piccoli bambini. Nei casi che hanno tendenza peggiorativa più marcata o che fin dall’inizio sono di entità elevata, si ricorre all’esecuzione di gessi correttivi in narcosi. Questi gessi hanno una potenzialità correttiva maggiore che viene sfruttata per poi passare all’applicazione di corsetti rimovibili. La cura è lunga perché si estende fino alla fine della crescita. Le percentuali di successo con questo sistema di cura si aggirano intorno al 50%.
Nel restante 50% dei casi il peggioramento della curva progredisce nonostante le cure e raggiunge livelli di 60°-80°, talvolta in età molto precoce (3-5 anni). In questa situazione è consigliato l’intervento chirurgico.
Trattamenti chirurgici
Il trattamento chirurgico della scoliosi infantile si diversifica da quello classico della scoliosi dell’adolescenza per un aspetto fondamentale: nella scoliosi infantile vengono applicati gli strumenti correttivi della scoliosi senza eseguire il blocco definitivo delle vertebre. La colonna vertebrale termina il suo accrescimento intorno agli 11 anni. Pertanto eseguire il blocco delle vertebre a 3-5 anni produrrebbe l’arresto dello sviluppo con la produzione di un tronco corto e sproporzionato rispetto alla lunghezza delle gambe. Inoltre i polmoni non riuscirebbero parimenti a svilupparsi e si produrrebbe una insufficienza cardiorespiratoria.
Quindi l’intervento nelle scoliosi infantili deve prevedere degli allungamenti progressivi delle barre di titanio applicate, via via che il bambino cresce, in modo da mantenere la scoliosi sotto controllo e con una percentuale di gravità idealmente fra i 20° e i 40°. Oggi per fortuna esiste un nuovo sistema di allungamento mini-invasivo mediante l’utilizzo di dispositivi che permettono di eseguire allungamenti senza dover ricorrere alla chirurgia.
Trattamento mini-invasivo della scoliosi nei bambini
Il trattamento mini-invasivo della scoliosi infantile è un sistema che si basa su una sorta di telecomando che genera impulsi magnetici. L’allungamento è assolutamente indolore e viene svolto in regime ambulatoriale, senza ricovero né operazione. Con tale sistema viene eliminata la necessità di portare busti e corsetti per molti anni, di dover eseguire ricoveri ripetuti e interventi con anestesie due volte l’anno per molti anni. Vengono conseguentemente eliminate complicazioni inerenti agli interventi, principalmente infezioni della ferita chirurgica.
A cura di Pamela Cirulli - Pilates Benessere - fonte Ospedale Pediatrico Bambino Gesù