I La prima doccia dopo il parto è un gesto che ha un duplice significato.
La desideri, sei smaniosa di farla, finalmente pulita e fresca dopo esserti “lavata a pezzi” per 3 giorni in ospedale.
Appena metterai piede a casa le darai la prima poppata “casalinga”, la metterai a nanna e la prima cosa che farai, appena si addormenta, è entrare in quel box doccia, farti aiutare a togliere quel maledetto cerotto della beata epidurale sulla schiena e cominciare a sentire l’acqua, rigorosamente tiepida tendente al freddo, scorrere su quel corpo meravigliosamente modificato che ti ritrovi.
Si dico proprio meravigliosamente modificato.
Più tondo, con quella pancia che ancora non è rientrata e che presenta quel timbro caratteristico della linea alba rimasta, quel binario color cioccolato che va dal cuore alla tua sinfisi pubica che credo sia una delle più belle creazioni architettoniche di madre natura perchè rappresenta il ponte che mette in comunicazione il tuo cuore al tuo utero e li lega indissolubilmente per 9 mesi.
L’acqua scorre e ti rinfresca, i punti tirano, e tu stremata cominci a pentirti di essere entrata in quel box doccia.
No, non dovevi farlo.
Cavolo non dovevi farlo.
L’acqua scorre e con la sua freschezza comincia a lavare via gli odori.
Ci sono odori che senti solo poche volte.
L’odore del sangue di tua figlia quando tre notti fa, ancora legata a te dal
cordone, appena uscita dal tuo corpo te l’hanno buttata sul seno e li è restata per mezz’ora.
La mezz’ora più sublime, probabilmente, della tua vita.
Un calore legato allo sguardo ammaliato del tuo uomo che osservava te e tua figlia innamorato come non è stato mai. Sono sei anni che non lo vedevi più quello sguardo così perso.
E la placenta?
Vogliamo parlare della placenta?
Quell’ostetrica così dolce ha esaudito il tuo desiderio di avvolgertela in un lenzuolino e appena tolta la bimba, te l’aveva buttata sulla pancia e di nuovo un calore inspiegabilmente forte, pieno, che senti tutto addosso e intanto guardi quella medusa violacea e pesante e le emozioni non hanno fine.
Ci sono attimi in cui si è animali, si è legati ad odori che valgono più di 1000 Dior.
Vorresti una boccetta di quegli odori e spruzzartela addosso quando le incombenze e lo stress quotidiano ti allontanano dalle nostre vere origini animali, per ricordartele.
Si perchè è facile godere di questi momenti quando arriva lo stop e il rallentamento post partum, ci si riesce a concentrare su emozioni alle quali forse risulterebbe difficile farci caso dopo 10 ore di lavoro giornaliere e senza una buona dose ormonale sensibilizzante che hai in corpo in questo momento.
Anche se questo stop, una vocina mi dice, ha l’aria di una bella rincorsa che tocca prendere per quello che ti aspetterà tra qualche mese…
Ma torniamo al discorso degli odori che quell’acqua sempre rigorosamente tiepida tendente al freddo, ora sta cominciando a lavare via.
Ed ecco che senza che nemmeno te ne accorga il profumo di quel bagnodoccia alla ciliegia che adoravi tanto sulla tua pelle prima, prende il posto del tuo odore precedente e cominci non solo a pentirti di esserti fatta quella doccia ma detesti pure quel profumo adesso!
Il sangue ed il sudore perso durante il tuo parto ti piacevano di più, li c’era la tua natura, espressa nella totalità del tuo essere donna.
Ti asciughi, vai davanti allo specchio, guardi il tuo ventre ancora sporgente e ti senti invincibile.
Il tuo bacino è cambiato, hai forti dolori al sacro, il tuo appoggio a terra è diverso, più radicato. Ora hai due figli ed avrai bisogno di un grounding più profondo per reggere la sfida.
Ti proponi che al più presto ti rimetterai in forma per tornare al tuo corpo di prima, ma come per quegli odori che seppur sgradevoli e pungenti per chiunque, per te erano ammalianti, anche quelle forme alla stessa maniera, per te adesso sono la reminescenza più importante rimasta e vuoi godertele senza ossessioni e manie di perfezione.
Odori e forme imperfettamente perfetti, ci ricordano quanto possiamo essere forti e quanto la natura ci prende per mano e ci aiuta sempre.
Adesso mentre mi ritrovo sul letto nuda, come una scema a scrivere questa nota mentre mi accarezzo la pancia, uno gne gne dall’altra stanza mi fa lacrimare il seno e riemergono emozioni odori e forme di ieri e domani.
C’è un’aquiletta urlante da sfamare ed un corpicino caldo che vuole tornare sul mio ventre e rimpinzarmi di un’altra potente dose ormonale.
Grazie Lara ❤️
amore di mamma
per la seconda volta
stavolta
è toccato a te spiegarmi la perfezione.
Scritto da:
Daniela – Mamma, osteopata e personal trainer di Roma.
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