Caldaia: ecco perché conviene sostituirla quando è vecchia

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Il tema della sostituzione della caldaia è stato molto dibattuto negli ultimi mesi, in particolare dopo l’approvazione del piano di incentivi stanziati dal governo italiano per aiutare privati e imprese ad ammodernare il proprio impianto di riscaldamento.

Se, infatti, fino ad alcuni anni fa la maggior parte delle persone pensava a cambiare la caldaia solo in seguito a un guasto o a un malfunzionamento dell’impianto, oggi ci sono almeno due buoni motivi in più per farlo. Il primo è, appunto, in relazione ai bonus stanziati dallo stato, che rendono attuare il cambio molto meno costoso rispetto al passato; il secondo, invece, è strettamente legato alla problematica ambientale. Gli impianti di riscaldamento obsoleti, infatti, sono una delle prime cause di emissioni inquinanti: in particolare, essi producono una grande quantità di CO2, che è la principale responsabile del cambiamento climatico e dell’innalzamento delle temperature. Ammodernare la caldaia, pertanto, è un primo, importante, passo, verso un miglioramento della qualità dell’aria.

Questo, poi, è il momento ideale per sostituire la caldaia perché, soprattutto se il macchinario è vecchio, è possibile richiedere il cosiddetto bonus caldaie, ovvero una detrazione fiscale che può essere pari al 50%, al 65% o addirittura del 110%, se abbinato ad altri interventi di miglioramento energetico.

Inoltre, si tratta di una pratica che è possibile sbrigare comodamente online sfruttando il servizio veloce ed intuitivo messo a disposizione da InGrado, sul cui sito web è possibile trovare un questionario dove l’utente viene guidato attraverso i vari step necessari a verificare se può avere diritto o meno agli incentivi statali. In caso affermativo, si può acquistare direttamente il prodotto più adatto alle proprie esigenze, aspettare l’installazione a domicilio da parte di un tecnico specializzato e delegare tutta la parte burocratica ad InGrado.

Perché sostituire la caldaia

Uno dei motivi principali che spingono i consumatori a sostituire la caldaia è il malfunzionamento della stessa, che è anche, spesso, la causa principale dell’aumento del costo della bolletta. Un impianto obsoleto, vecchio e non più efficienti, infatti, non è più in grado di riscaldare a dovere l’abitazione: ciò provoca un aumento della richiesta di gas che si traduce, ovviamente, in costi più alti per l’utente.

Inoltre, una caldaia datata richiede anche l’intervento di personale specializzato per la sua riparazione o per la manutenzione, con un ulteriore aggravio della spesa. Bisogna poi ricordare che le caldaie tradizionali sono state messe fuori produzione dal 2015 perché sono una delle cause principali della dispersione energetica. La conseguenza più immediata di tale inefficienza, oltre a una bolletta salata, è anche l’inquinamento atmosferico causato dalle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.

Un impianto di riscaldamento ha in genere una durata massima di quindici anni: dopo tale periodo, infatti, comincia a essere troppo datato e a non funzionare più bene. Se si possiede un impianto prodotto prima del 2015, quindi, potrebbe essere un’ottima idea quella di sfruttare il bonus caldaie messo a disposizione dal governo per acquistare una caldaia a condensazione.

I vantaggi di passare a questo tipo di impianto sono numerosi e il primo fra tutti è sicuramente l’ottimizzazione dei consumi: si tratta, infatti, di un risparmio di almeno il 30% sulla dispersione di gas. Il costo per l’installazione e la relativa procedura sono, poi, facilmente sostenibili, soprattutto in virtù degli incentivi messi a disposizione dallo stato. La caldaia a condensazione, inoltre, è compatibile sia con i classici termosifoni, sia con il riscaldamento a pavimento.

ADRIANA & NICOLE

Diventare Mamma va online il 3 Ottobre del 2016, inizialmente come blog dedicato alla maternità.Il blog si è poi trasformato in un vero portale informativo, per le mamme 2.0

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