Molto spesso alla ripartenza delle attività di aggregazione dei bambini le mamme si trovano a fare i conti con un problema molto fastidioso e invalidante: l’infestazione nei capelli di pidocchi.
Questi parassiti che si nutrono di sangue, colpiscono con più frequenza i soggetti compresi nella fascia d’età prescolare fino a circa 10/11 anni. Questo ha una ragione ben precisa: in quella fascia anagrafica la produzione di sebo rende meno acido il cuoio capelluto creando così un microambiente più prolifero.
Se a questo aggiungiamo il fatto che i bambini hanno più occasioni di stare astretto contatto fra loro durante le ore trascorse all’asilo, a scuola o nelle attività sportive allora la soglia di attenzione e di sorveglianza delle mamme non deve mai diminuire.
Quando si formano i pidocchi ?
È molto facile infatti che nei momenti di aggregazione i bambini possano scambiarsi oggetti personali come bambine che vogliono condividere o mostrare alle loro compagne cerchietti per capelli, cuffie e sciarpe, elastici e mollettine scintillanti o recanti i simboli dei vari beniamini del momento.
Anche fra le mura domestiche fra fratelli o sorelle accade spesso di usare lo stesso pettine per capelli, il medesimo asciugamano per la testa, o di condivisione lo stesso cuscino. Queste sono tutte situazioni che i genitori devono monitorare con grande attenzione: se uno di questi oggetti proviene da un soggetto con contaminazione in corso, l’utilizzo di quell’oggetto sarà il veicolo con cui i pidocchi continueranno a proliferare e a diffondersi anche su altre teste.
I pidocchi prediligono in particolare alcuni punti della nuca in particolare la parte dietro alle orecchie oppure la zona bassa della nuca al centro, questo perché qui i capelli sono più fitti. Il controllo però va sempre fatta su tutta la testa. Per capire se c’è un’infestazione in corso bisogna far caso non solo alla presenza dei parassiti stessi ma anche alle loro uova, dette anche lendini. I pidocchi, benché molto piccoli, sono visibili anche a occhio nudo come pure le uova. I pidocchi sono di colore marrone/giallo scuro della grandezza compresa tra 0.2 – 0.3 mm.
Le loro uova possono essere depositate anche a meno di un centimetro dalla cute e in tal caso significa che si tratta di uova vive ossia prossime alla schiusa e quindi con tempi di contaminazione molto rapidi. Uno dei segnali più comuni per scoprire se ci sono i pidocchi in testa è la sensazione di prurito continua e frequente che si manifesta a causa delle punture dei parassiti, inizialmente collocati solo in alcuni punti della testa e poi diffusi su tutta la nuca.
Come controllare la presenza di pidocchi?
Il controllo dei capelli andrebbe effettuato sui bimbi almeno due/tre volte al mese anche in situazioni di normalità. Quando invece si ha il sospetto di contaminazione allora la verifica va fatta tutti i giorni. Meglio controllare sempre sia il bambino stesso che tutte le persone con cui è stato a contatto. Per questo scopo si può usare un pettine con denti in metallo molto ravvicinati in modo che svolga la funzione di filtro e di setaccio e abbinando il tutto alla cura del capello e del cuoio capelluto con prodotti specifici preventivi.
I più diffusi, facili da acquistare in farmacia o negli store specifici anche on line, sono gli spray o shampo preventivo a base di lozioni repellenti che oltre a inibire l’insediarsi dei pidocchi protegge il capello e la cute lasciando un buon odore senza il rischio di effetti allergici. Questi prodotti sono da utilizzare con frequenza Una soluzione preventiva di ultima generazione, diffusa solo negli ultimi anni, è anche l’utilizzo di particolari elastici per i capelli, ideali quindi per le bambine o per chi ha i capelli lunghi.
Questi rilasciano per circa 15 giorni oli essenziali naturali repellenti che respingono i pidocchi prima ancora che si depositino fra i capelli e il loro aspetto colorato serve a farli percepire come un oggetto più famigliare, più amichevole e non come un vero e proprio trattamento curativo è stato infatti ideato per essere più accettato e utilizzato anche dai bambini più piccoli. Si consiglia poi di lavare tutti gli indumenti utilizzati per il capo come cappelli, sciarpe, berretti, cerchietti, le lenzuola e federe dei cuscini a secco o in acqua a 60°.
Quanto dura un’infezione da pidocchi?
In media, il parassita se non contrastato e in ambiente ricco di cibo, può vivere anche fino a 30 giorni. In questo arco temporale possono insorgere conseguenze non gravi per la salute ma comunque da non sottovalutare. Possono verificarsi, infatti, irritazioni della pelle con eczema che se non curato può infettarsi e allungare ancora di più i tempi di effettiva guarigione.
Come prevenire l’infezione da pidocchi?
Il problema dei pidocchi non è legato solo ad ambienti e paesi più poveri dove le condizioni igieniche sono più critiche. L’infestazione può avvenire anche nei paesi più ricchi e altamente sviluppati. Qui infatti è determinante la densità della popolazione e quindi le più frequenti occasioni di aggregazione: gli asili, le scuole, le palestre e i centri sportivi.
In questi ambienti la temperatura è sempre mite o anche umida e questo favorisce lo stazionamento e prolificazione dei parassiti. Quindi il livello di attenzione e di prevenzione non ha limiti e non è per forza solo riconducibile e circoscritto a determinate zone: si tratta di una problematica che riguarda tutti ancora attuale anche ai giorni nostri.
Per ridurre il rischio di infezione da pidocchi si possono utilizzare spray preventivi appositi che creano un ambiente sfavorevole alla crescita di questi parassiti