Non allatto ma sono madre:
Sarebbe stato bello allattarti, bimba mia, sarebbe stato meraviglioso.
E invece qualcosa è andato storto.
Le cause non le conosco nemmeno io. C’è chi le adduce alle ragadi sanguinanti, chi ad un cattivo attacco, chi semplicemente al destino. Sí, bimba mia, doveva andare così. Mi sono impegnata tanto, ti ho attaccata sempre, ho violentato questo mio seno dolorante e sanguinante pur di darti il migliore dei nutrimenti, ho chiesto aiuto a puericultrici, consulenti, pediatri, ostetriche, amiche, eppure sembra che nulla sia servito.
Ho cercato di darti il migliore dei nutrimenti, ma nonostante i miei mille tentativi, il mio seno non era abbastanza.
Ed ho cominciato a sentirmi una mamma a metà, una madre incapace di nutrire la propria figlia.
Era come se non fossi in grado di ricoprire il mio nuovo ruolo.
Ogni giorno cresceva in me la frustrazione, soprattutto di fronte alle domande di amici e parenti che chiedevano “la allatti?”. No, non la allatto, o forse si, ma non le basto solo io. La attacco per ore intere ma…
Mi vergognavo. Avevo paura di essere giudicata.
Ho pianto spesso in queste dodici notti, bimba mia.
Ho pianto perché sentivo di farti un torto.
Non riuscivo a sentirmi pienamente completa.
Poi stamattina ci siamo guardate negli occhi e mi hai sorriso.
Sí, tartarughina mia, lo so bene che quel sorriso è un riflesso, ci vorranno ancora diverse settimane prima che i tuoi sorrisoni sdentati siano consapevoli, ma non immagini nemmeno quanto mi sia servito. Mi hai sorriso come per ringraziarmi, mi hai sorriso con quel tuo faccino sereno, come per dirmi che non hai bisogno di null’altro se non del mio amore immenso ed infinito. E mi sono sentita per la prima volta madre.
Mi sono sentita completa.
Non so se riuscirò ad allattarti, ma so per certo che sei tu che nutri la mia anima, cuore del mio cuore.