Il primo pensiero è che sia sano, ma il secondo, subito dopo aver appurato l’esito del test di gravidanza, va al sesso del nascituro.
Oggi è sempre più facile conoscere in anticipo il sesso: in molto casi già con l’ecografia del
bi-test, cioè intorno alla 12sima settimana, è possibile avere un responso. Villocentesi (11sima settimana) e amniocentesi (16sima settimana) danno la certezza assoluta, mentre per chi non opta per questo tipo di diagnosi prenatale, in genere la conferma arriva con l’ecografia morfologica (20sima settimana).
Chi volesse rimanere all’oscuro fino alla fine e godersi la sorpresa delle sorprese, deve però scontrarsi con la fantasia popolare, che su questo argomento è più che mai florida e talvolta contraddittoria: pancia a punta porta il cappello (maschio) o pancia a punta non va in guerra (femmina)? Se la pelle è bella è una femmina, se il viso si riempie di macchie o la pelle del viso è grassa, allora via libera al corredino azzurro.
Ma è possibile determinare in anticipo, cioè prima del concepimento, il sesso del nascituro?
Cromosomi
Il confine fra credenza popolare e metodi definiti scientifici è piuttosto labile. Quello che è certo è che a determinare il sesso sono i cromosomi paterni. Al momento del concepimento lo spermatozoo libera 23 cromosomi che si uniscono ai 23 provenenti dall’ovulo andando a formare il corredo genetico del nascituro, composto, appunto di 46 cromosomi.
Di queste 23 coppie di cromosomi 22 sono formate da cromosomi non sessuali, una da cromosomi sessuali, dalla quale dipenderà il sesso del bambino. Al momento del concepimento, se l’ovulo (portatore di cromosoma X) viene fecondato da uno spermatozoo con cromosoma X, la coppia sarà XX e nascerà una femminuccia; se l’ovulo sarà fecondato da uno spermatozoo Y si formerà la coppia XY, e sarà un maschietto. Si dice che gli spermatozoi portatori di cromosomi X siano più lenti, ma più resistenti, mentre quelli di cromosoma Y siano più veloci ma meno forti.
In base a questa teoria, quindi, rapporti ravvicinati e coincidenti con l’ovulazione darebbero più probabilità di concepire un maschietto, mentre rapporti distanziati e precedenti l’ovulazione potrebbero generare una femminuccia.