Care mamme lettrici e non, oggi sul blog Diventaremamma.com vi presento la recensione di La casa degli spiriti, il primo romanzo di Isabel Allende.
La volta scorsa vi ho parlato del rapporto padre-figlio in un romanzo distopico, questa volta parliamo di una famiglia magica che ne La casa degli spiriti ha fatto sognare tutti nel corso dei decenni, lettori e spettatori cinematografici.
Isabel Allende è una scrittrice sudamericana talmente famosa che non ha bisogno di presentazioni. La sua scrittura è travolgente e appassionata e le sue storie davvero intense. La casa degli spiriti è il primo romanzo della lunga serie scritta dalla Allende, pubblicato per la prima volta nel 1982 e ispirato alla storia della sua famiglia. Anche il cinema si è innamorato di questa storia realizzandone il film nel 1993, protagonisti Jeremy Irons, Meryl Streep, Glenn Close e Winona Ryder. E’ possibile vedere il film al momento su Netflix e su altre piattaforme similari.
Trama
Ambientato in un luogo imprecisato del Sud America (un po’ come Cent’anni di solitudine, di cui vi parlerò presto), sullo sfondo di un duro conflitto politico, La casa degli spiriti narra la storia di Esteban Trueba, un contadino innamorato di Rosa del Valle e deciso a tutto pur di sposarla. Rosa muore però per mano degli avversari politici del padre ed Esteban si chiude in se stesso diventando violento soprattutto nei confronti delle donne.
Divenuto proprietario terriero, Esteban decide di sposare Clara, la sorella di Rosa, creatura al limite di un mondo magico: Clara chiaroveggente, che vive di luce e di dialoghi con gli spiriti. Diventa geloso e possessivo nei confronti della moglie soprattutto nei riguardi di Ferùla, sua sorella, che si trasferisce a vivere con loro e instaura un rapporto molto stretto con Clara. Dopo la sua morte il suo spirito echeggerà sempre nella loro casa.
Clara ed Esteban hanno una figlia di nome Blanca, che viene educata in un collegio per volere del padre. La giovane ha un brutto rapporto con il genitore e decide di stabilirsi in città nella casa dell’angolo. Ritornerà in campagna solo per partorire la bambina che ha avuto da un rivoluzionario di nome Pedro Terzo Garcia. Il vecchio Esteban, dopo la morte della moglie Clara, si affeziona tantissimo alla nipotina Alba, che diventa per lui l’unico raggio di sole della vita. Il vecchio intanto taglia anche i rapporti con i due figli maschi: Nicolas, ragazzo superficiale, e Jaime, medico impegnato nel volontariato.
Esteban sceglie di buttarsi in politica con la destra conservatrice. Nel frattempo i militari organizzano un golpe e Blanca è costretta a fuggire con il rivoluzionario Pedro in Canada. Non vi svelo tutto, naturalmente.
Perché mi è piaciuto
È una storia che accomuna elementi realistici, conflitti politici e conflitti familiari a elementi magici (il cosiddetto realismo magico).
Il poeta e il presidente altri non sono che, rispettivamente, Pablo Neruda e Salvador Allende, politico cileno zio della scrittrice. Lei stessa ha subìto un allontanamento dal suo paese, il Cile, per via del golpe che depose e uccise suo zio Salvador. Credo che leggere questo romanzo e poi tirare le fila della vita della Allende attraverso un altro suo capolavoro dedicato alla figlia, Paula, sia davvero un’esperienza emozionante.
Isabel Allende è capace di parlare di politica e di descrivere i grandi conflitti che ha vissuto il Sud America attraverso le sue emozioni e le storie delle persone, con grande trasporto e sensibilità.
A chi lo consiglio
Lo consiglio a chi ama la letteratura sudamericana, ma anche a chi vi si approccia per la prima volta. Questo romanzo è perfetto per chi ama gli sfondi storici ma anche le storie sentimentali e complicate. Chi non ha avuto, nelle sua famiglia, un padre o nonno particolarmente burbero e provato dalla vita, che si è sciolto con l’arrivo della nipotina? Esteban è certamente un personaggio pieno di conflitti e sfaccettature e so che amerete senz’altro la figura magica di Clara.
Un pezzettino dal romanzo
Clara trascorse l’infanzia ed entrò nella giovinezza fra le pareti della sua casa, in un mondo di storie stupefacenti, di silenzi tranquilli, in cui il tempo non era scandito da orologi e da calendario dove gli oggetti avevano una vita propria, le apparizioni si sedevano a tavola e parlavano con gli umani, il passato e il futuro facevano parte della stessa cosa e la realtà del presente era un caleidoscopio di specchi disordinati in cui tutto poteva succedere.
La casa degli spiriti, Feltrinelli, 1982
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