Quando mi dicevano che quello del genitore era il mestiere più difficile al mondo, mi sembrava una frase fatta. Poi sono diventata mamma e mi sono resa conto di quanto, invece, sia la sacrosanta verità.
✨ A cura di Enza Passaro | Insegnante
Nonostante la mia Nicole sia ancora piccolina, spesso mi ritrovo a chiedermi se la stia educando bene, se le stia insegnando ad essere una brava persona, se i no che le dico la stiano davvero aiutando a crescere.
Ho fatto questa piccola premessa per parlare di un argomento che ha indignato tutti: gli atti di bullismo e di maleducazione (onestamente non saprei nemmeno definirli bene) dei giovani.
Come si conciliano attaccamento ed autonomia – Quando assecondare il bambino?
Bullismo e maleducazione – cosa sta succedendo?
Credo che tutte abbiamo visto quello squallido video dove un bulletto di appena quattordici anni, ha aggredito verbalmente e fisicamente un professore di sessantacinque anni. Se non l’avete visto eccolo di seguito:
Ecco, da docente mi sono sentita umiliata. Umiliata perché quel pover’uomo aveva in volto la rabbia di chi ha studiato per una vita intera, che va a lavorare onestamente tutti i santi giorni e che non può reagire di fronte ad azioni del genere, perché l’unica cosa appropriata da fare in un contesto del genere, sarebbe stata dare due bei ceffoni a quel ragazzo che, per far ridere i compagni, ha superato ogni limite ponderabile.
Badate bene, io sono assolutamente a favore della disciplina dolce e non credo che le punizioni fisiche siano educative, ma in quel caso, due schiaffi sarebbero stati decisamente educativi!
Ciò che abbonda nelle famiglia di oggi è l’incapacità di porre limiti ai bambini.
L’educazione parte da casa
Nel corso del tempo mi sono resa conto che troppo spesso i genitori preferiscono delegare l’educazione dei propri figli agli altri.
Da insegnante, spesso mi sono sentita dire dai genitori, che avrei dovuto richiamare il bambino per un comportamento errato tenuto a casa.
Facendo ripetizioni private da anni, mi sono ritrovata tante volte di fronte a genitori che mi venivano a dire “sai che oggi ha fatto questo? Puoi dirgli che è sbagliato?”.
Immaginate la mia faccia sbigottita!
Confrontandomi con amiche che hanno palestre o che svolgono attività pomeridiane dedicate ai bambini, ho avuto conferma di tale cosa.
I genitori delegano. Delegano per non avere sensi di colpa, per non passare per i cattivi della situazione. Delegano perché non sentire sulle spalle la responsabilità dell’educazione del proprio figlio deve essere particolarmente entusiasmante.
E mi ritrovo, anzi ci ritroviamo circondati da genitori che sono i fans dei propri figli, che vanno a scuola a contestare un voto a loro dire troppo basso, che intervengono nelle scaramucce tra compagni, che pretendono che i propri figli non provino mai nella vita quel senso di frustrazione che è necessario affinché crescano.
Questi genitori paracadute fanno credere ai figli che sia loro concesso tutto, anche prendere a capocciate il proprio professore.