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Come spiegare la morte ai bambini

by Alessandra Sodi
Pubblicato: Ultimo aggiornamento

Perdere una persona cara è un momento doloroso e inevitabile, e purtroppo prima o poi ci si ritrova a chiedersi come spiegare la morte ai bambini; se sono i nonni a lasciarci ci troveremo, da genitori, a dover spigare in qualche modo questa perdita ai nostri figli, consapevoli che quello che diremo loro oggi si imprimerà nella loro memoria per sempre.

Ho deciso di affrontare questo tema per le lettrici di DiventareMamma e chiedere ad una esperta qualche consiglio su come affrontare questo importante tema coi nostri bambini.

✨IN COLLABORAZIONE CON LA PSICOLOGA TIZIANA CAPOCACCIA

Ricordo ancora la frase con cui mia madre mi svegliò la mattina in cui mio padre morì, ricordo la fatica di metabolizzare quell’evento non troppo improvviso: ero una bambina di nove anni di fronte a qualcosa di grande, inspiegabile e doloroso, che avevo parzialmente “intercettato” durante i mesi della malattia di mio padre, come se qualcuno stesse trasmettendo qualcosa su una frequenza che potevo sentire ma non decifrare in pieno.

Al pari di quel momento, io ancora vedo perfettamente l’immagine del mio bisnonno, nel suo letto, che mi volle salutare per l’ultima volta. Ero troppo piccola per comprendere, forse non avevo ancora tre anni, neanche so spiegarvi come e perché quell’immagine sia così chiara nella mia memoria.

Uno stesso evento, la morte, che ha lasciato un segno diverso in me, uno stesso evento vissuto in due momenti diversi della mia infanzia.

Ne trovo una spiegazione in questa lunga chiacchierata con la psicologa Tiziana Capocaccia a cui oggi abbiamo chiesto di aiutarci ad affrontare un tema così difficile e delicato, per noi e i nostri bambini.

Come spiegare la morte ai bambini: comprensioni differenti in base all’età

Un bambino che abbia meno di cinque anni può fare fatica a comprendere il concetto stesso di morte. Una cosa importante è essere chiari anche se è molto doloroso per noi, visto che potrebbe trattarsi della perdita di uno dei nostri genitori, tuttavia è importante evitare termini come “si è addormentato, se n’è andato”.

Il bambino piccolo fa fatica a capire che questo è un modo simbolico per approcciare delicatamente un argomento che fa soffrire: potrebbe avere paura di addormentarsi e non risvegliarsi, o chiedere spesso quando la persona tornerà.

Come rispondere alle domande dei bambini riguardo la morte

I bambini possono fare molte domande oppure chiudersi un po’, perché è un grande dolore anche per loro e fanno fatica a gestirlo. Cerchiamo di rispondere con dolcezza, anche se ci domandano spesso la stessa cosa, sulla persona che è venuta a mancare.

Se notiamo che il bambino non ci domanda nulla, che non mostra tristezza, proviamo a parlargli noi di come ci sentiamo e a proporgli di dirci come si sente. Aiutiamolo a tirar fuori quel mare di emozioni che sta cercando di fronteggiare.

Parliamo con le maestre

Una buona cosa è comunicare a scuola che si sta vivendo un lutto in famiglia. Gli insegnanti, se noteranno qualcosa di diverso nel bambino, potranno approcciare in maniera adeguata conoscendo l’accaduto e potranno informare noi di eventuali reazioni notate nel contesto scolastico. Collaboriamo con chi frequenta i nostri figli per buona parte della giornata, perchè potrebbero notare sfumature che a noi sfuggono, in un tale momento critico.

Diamo spazio alle nostre emozioni

Non temiamo di mostrarci tristi, è normale esserlo, fa bene a noi esprimere la nostra tristezza e fa bene al nostro bambino. Quando qualcuno ci lascia ci sentiamo tristi e abbiamo bisogno di piangere, abbiamo bisogno di un abbraccio, di stare vicino a chi resta e ci vuole bene. Mostriamo tutto questo ai bambini, sarà loro di grande aiuto.

Diamo spazio alla speranza

Anche se in un primo momento può essere molto complesso riuscire a esplicitare questo concetto, prima di tutto a se stesse, è davvero molto importante sia per noi che per i bambini: sapere che anche se ora siamo davvero molto tristi, con il tempo staremo meglio e torneremo anche a sorridere. Diamo spazio alla speranza, diamoci il giusto tempo per elaborare il lutto, anche nel momento del dolore più intenso.

Impariamo a ricordare

È importante dare giusto spazio al ricordo, alla narrazione di fatti riguardanti la persona che ci ha lasciati, non fare un tabù della persona scomparsa. Il dolore è presente, cercare di evitare il racconto lo nasconde in fondo ma non lo cancella. Riuscire a parlare di chi non c’è più, a dare un giusto spazio al ricordo, magari guardando vecchie foto, può essere di aiuto. Lasciamo curare questa dolorosa ferita dalla bellezza di un ricordo.

Ti suggerisco di leggere la fiaba “Quel giorno che una fogliolina volò via dall’albero” per aiutare i tuoi bambini nell’elaborazione del lutto. Nell’articolo della dott.ssa Capocaccia trovi il link per scaricarla gratuitamente.

Usiamo una storia

Introdurre l’argomento della morte è davvero difficile e doloroso. In genere la vita ci richiede questa prova mentre anche noi stiamo affrontando una situazione di lutto. Usare una storia, una fiaba può aiutare a parlare di questo argomento difficile in maniera protetta, perché una favola pone una certa distanza emotiva, si pone in uno spazio e un tempo indefiniti, è una sorta di distanza di sicurezza psicologica che ci protegge e ci permette di affrontar anche un tema doloroso.

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