La pandemia che ha travolto il mondo intero negli ultimi mesi, è entrata profondamente nelle nostre case, ha sconvolto abitudini e spazzato via certezze, ci ha messi di fronte a situazioni che mai avremmo pensato di vivere. Nonostante quella specie di mantra ripetuto “il covid non tocca i bambini” la realtà è che questo assurdo virus ha toccato da vicino proprio i bambini più fragili, quelli che le mamme hanno custodito in grembo durante il lockdown e che ora nasceranno in un mondo assolutamente diverso di cui, forse, non abbiamo ancora ben compreso i nuovi meccanismi.
Abbiamo parlato di maternità e Covid con Maria Cristina Lazzari, ostetrica in servizio presso la sala parto dell’Ospedale di Palestrina, nella provincia di Roma, che da vicino ha seguito l’evolversi delle linee guida per la preparazione al parte, secondo le nuove direttive; le abbiamo chiesto di aiutarci a scrivere un piccolo vademecum per tutte le mamme che in questi giorni stanno preparando la borsa per l’ospedale, piene di emozione per l’arrivo del bebè e preoccupate di quello che potrebbe accadere.
Covid: cosa fare in gravidanza
Gli accorgimenti per le mamme in gravidanza sono del tutto uguali a quelli del resto della popolazione: per abbassare il rischio di contagio bisogna continuare a mantenere quelle buone pratiche igieniche come lavare e disinfettare spesso le mani, evitare di toccarsi naso e bocca, mantenere il distanziamento. Nel caso di febbre, tosse o difficoltà respiratorie è assolutamente necessario rivolgersi al proprio medico.
E’ possibile fare il corso preparto?
I corsi di accompagnamento alla nascita sono parte integrante del percorso dell’assistenza che viene offerta dalle Aziende Sanitarie alla donna in gravidanza, in linea con quanto definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’obiettivo dei corsi è quello di condividere con le donne conoscenze ed emozioni sulla gravidanza, sul travaglio, sul parto, sull’allattamento, sulla cura del bambino. In periodo di emergenza Coronavirus, sono sospese le attività di gruppo. Si consiglia pertanto di contattare il consultorio di riferimento per informazioni e supporto e chiedere inoltre l’eventuale ripresa dei corsi individuali /corsi in video conferenza/ o corsi di gruppo con limite di iscrizioni.
Il Covid-19 si trasmette al feto?
Al momento non sembra che il virus si trasmetta al feto: secondo i dati scientifici più recenti, nessuno dei bambini nati da madri con CoVID-19 è risultato positivo. Inoltre, il virus non è stato rilevato nel liquido amniotico né nel sangue del cordone ombelicale.
Come devo comportarmi se devo fare un controllo?
1)Se non ho febbre né alcun altro sintomo:
Quando si deve andare a un controllo, al consultorio, al punto nascita o dal proprio medico, bisogna evitare di fermarsi troppo tempo in sala di attesa e bisogna andare da sola. Se questo non è possibile (se ha bisogno di un aiuto per muoversi o di un traduttore), si concorda con il personale la presenza di una sola persona. Inoltre è importante mantenersi a distanza di almeno 1 metro dalle altre persone in attesa ed evitare di toccare le superfici e gli oggetti presenti.
2)Se ho tosse, raffreddore o febbre, o altri sintomi anche lievi insorti da pochi giorni
Si deve contattare telefonicamente il personale del consultorio. Il personale vi indicherà, in base al calendario e al tipo di controllo da fare, le cose da fare. Se possibile si posticiperà la visita, altrimenti, quando non sia possibile rimandarla, si organizzerà la visita in modo da ridurre il rischio di contagio per i presenti.
Come avviene l’entrata nel reparto di maternità?
Al momento dell’accesso alla maternità, alla donna dovrebbe essere chiesto se lei o la persona che l’accompagna abbiano avuto sintomi suggestivi di COVID-19 nei sette giorni precedenti. Nel caso in cui questa persona abbia presentato sintomi, non le sarà possibile accedere e alla donna dovrebbe essere suggerito di scegliere qualcun altro come supporto. Questa verifica è essenziale per la protezione dal rischio di infezione del personale sanitario, delle altre donne e dei neonati. I sintomi da rilevare comprendono febbre, tosse persistente, congestione e secrezione nasale, difficoltà respiratoria, mal di gola, respiro sibilante o starnuti. Una volta accolto, l’accompagnatore deve ricevere istruzioni chiare sulla necessità di rimanere a fianco della donna senza spostarsi all’interno del reparto/ospedale e su ciò che potrebbe accadere nel caso gli fosse richiesto di accompagnare la donna in sala operatoria (ad es. in caso di taglio cesareo). Questo colloquio iniziale è particolarmente importante date le difficoltà di comunicazione che vive il personale quando indossa i DPI (dispositivi di protezione individuale).
Il papà può assistere al parto?
La presenza del padre, o di una persona a scelta della donna (accompagnatore), durante il travaglio, il parto e la degenza ospedaliera è un aspetto organizzativo che compete alle singole strutture sanitarie. Attualmente vi è molta variabilità tra presidi sanitari anche all’interno delle stesse Regioni, nonostante le evidenze sugli effetti positivi, quali il benessere e sicurezza della donna, legati alla presenza di una persona di fiducia durante il parto siano oramai consolidate. Le Agenzie internazionali hanno espresso generale consenso sul fatto che una persona a scelta della donna debba essere presente, se lo desidera, nel rispetto di una serie di condizioni organizzative.
Cosa devo fare dopo la nascita del bambino?
La mamma deve mantenere una corretta igiene, cioè il modo corretto di lavarsi accuratamente le mani prima di prendere in braccio il bambino prima della poppata e in che modo indossare la mascherina chirurgca, che è d’obbligo durante l’allattamento.
Per evitare che il bambino possa venire in contatto con una persona positiva dopo la nascita, consigliamo anche di fare distanziamento sociale dagli estranei dal momento in cui viene dimessa dalla struttura ospedaliera. In questo modo può rimanere accanto al proprio bambino in sicurezza.
Le regole di pulizia del seno, già consigliate prima dell’emergenza, restano valide anche in questo periodo di emergenza: si deterge con acqua, senza uso di salviette, in modo da non lasciare sulla pelle residui di latte che possono deteriorarsi con l’umidità.
Chi utilizza un tiralatte deve lavarsi le mani prima di toccarlo e pulire le parti esterne prima e dopo l’utilizzo, mentre la bottiglia in cui viene raccolto il latte va disinfettata o bollita in acqua o con sterilizzatore a vapore
Il contagio può avvenire attraverso il latte materno?
La SIN, Società Italiana di Neonatologia ha condotto degli studi che hanno messo in evidenza che il contagio di Coronavirus fra mamma e bambino non avviene attraverso il latte materno né attraverso l’utero, ma per contatto diretto con parti infette, come le mani o la bocca, oppure con le goccioline del respiro e con lo scambio di saliva (quando si starnutisce o si tossisce).
Non abbiate timore di fare domande al vostro medico curante o alla vostra ostetrica: in questo momento è fondamentale essere preparate e consepevoli e, sopratutto, serene per poter vivere al meglio quel bellissimo e irripetibile momento che è la nascita dei nostri figli!