Quando ad una paziente viene diagnosticato un cancro, la possibilità di maternità viene spesso allontanata. In realtà come la ricerca scientifica avanza e riesce a vincere questa malattia, anche la riproduzione assistita fa passi avanti e rende possibile la gravidanza al termine dei trattamenti oncologici.
Tra le pazienti che hanno affrontato una terapia oncologica sette donne su dieci hanno raggiunto una gravidanza senza rischi. Una di queste è Elena, neo mamma e protagonista di una lunga storia con finale felice. È arrivata all’Institut Marquès dopo aver vinto la battaglia contro il cancro al seno, diagnosticato a 30 anni. Per superare la malattia ha dovuto sottoporsi a trattamenti che hanno effetti negativi sulla fertilità.
Tuttavia, in nessun momento ha perso il desiderio di una famiglia. Non appena dimessa, all’età di 40 anni ha iniziato una nuova battaglia, questa volta per la maternità.
“Sono un insegnante di educazione primaria e della prima infanzia. Amo i bambini e ho sempre voluto essere una madre. Quando ho scoperto di avere un tumore ho dovuto a malincuore mettere questo, come altri sogni, in un cassetto“, dice con emozione.
“Nonostante le difficoltà non ho mollato… Ho superato due tentativi falliti presso altre cliniche. E poi è arrivato Institut Marquès. In questa clinica l’esperienza umana è stata la migliore, sia per quanto riguarda le cure mediche che nelle attenzioni ricevute. Dopo un paio di mesi, ce l’abbiamo fatta. È stato come un miracolo “, ricorda Elena con soddisfazione.
A tutte le donne affette da cancro al seno Elena invia un messaggio di speranza, non bisogna arrendersi: “a chi si trova a dover affrontare situazioni come la mia, vorrei far sapere che non sono deve sentirsi sola e che la lotta vale davvero la pena “.
Sana dopo essere madre
La valutazione multidisciplinare dell’Unità di Oncofertilità di Institut Marquès aiuta queste pazienti a diventare madri senza aumentare il rischio recidivo della malattia. Uno studio dell’Institut Marquès ha osservato che il 91% delle pazienti valutate al momento dall’unità specializzata viene considerata idonea per iniziare il processo. Nel resto dei casi l’inizio del trattamento è stato sconsigliato perché non si era terminato completamente il trattamento oncologico.
Di queste, l’82% ha raggiunto una gravidanza attraverso trattamenti diversi, e 7 su 10 donne sono diventate madri in meno di due anni dalla consulta.
I trattamenti che hanno realizzato son stati: Fecondazione in vitro (3,9%), donazione di embrioni (11,7%) e donazione di ovociti (84%). Solo il 10% delle donne che hanno iniziato un trattamento riproduttivo hanno vitrificato i loro ovociti prima del trattamento del cancro.
L’età media di queste pazienti è di 40 anni, e il tipo più comune di cancro è quello al seno (35%), seguito da neoplasie ematologiche come la leucemia o il linfoma (29%) e dal cancro ovarico (14%). Di solito, quando le pazienti si rivolgono ad uno specialista
per ricevere informazioni riguardo la possibilità di maternità, sono passati in media 8 anni dalla diagnosi del cancro.
Il motivo per cui alcune pazienti non sono state in grado di iniziare un processo riproduttivo (il 10% delle donne prese in esame), è da riscontrarsi soprattutto nel fatto che non avevano ancora completato il trattamento oncologico, all’età (oltre 50 anni) o ad un problema di obesità patologica.
In caso in cui lo specialista neghi la possibilità di realizzare un trattamento riproduttivo, il paziente viene informato sui test diagnostici o i trattamenti oncologici da seguire, prima di presentare una nuova domanda per ottenere una gravidanza.
Tratto medico e attenzione al paziente personalizzata
Il tratto medico e l’attenzione al paziente personalizzata include assistenza e sostegno psicologico per le donne che lottano contro il cancro e per realizzare il sogno di una famiglia, una volta superata la malattia.
L’unità specializzata in Onco-riproduzione, formata da esperti di diverse specialità, offre una consulenza alle pazienti oncologiche sulle possibilità di essere madre, proponendo il trattamento riproduttivo più appropriato in ogni momento, e valutando tutti gli antecedenti generali, ginecologici, riproduttivi e oncologici del paziente per fornire un prospetto sul tipo di trattamento riproduttivo da seguire.
La Dottoressa Michela Benigna, ginecologa e membro del Consiglio Riproduttivo per Pazienti Oncologici, afferma che “molte di queste donne possono avere un bambino se hanno già completato con successo il trattamento di chemio, radioterapia o interventi chirurgici, ma è imperativo che il loro caso venga esaminato da un team multidisciplinare come il nostro. Solo allora possiamo dire che essere una madre dopo il cancro è sicuro“.
Preservare la fertilità per essere madri una volta superato il cancro
Attualmente, la vitrificazione o social egg freezing consente alle donne di decidere quando sarà il momento migliore per la maternità e anche di rinviarla nel caso in cui si dovesse iniziare una terapia contro il cancro negli anni più fertili.
Congelando gli ovuli prima di sottoporsi a chemioterapia o radioterapia, le pazienti oncologiche facilitano il successo di un futuro trattamento di riproduzione assistita che consente di essere madri con il proprio materiale genetico.
La vitrificazione apre una nuova strada alle tecniche di riproduzione assistita, per poter avere un figlio una volta superata la malattia.
Institut Marquès in Italia
Institut Marquès, una clínica centenaria, che è diventata una referenza mondiale nella PMA, è la prima clinica internazionale che offre in Italia una soluzione completa per le coppie con problemi di fertiità. I pazienti italiani possono realizzare tutti i trattamenti di Riproduzione Assistita senza lasciare il proprio paese, con la garanzia di ottenere in Italia i migliori risultati, gli stessi offerti nel centro di Barcellona.
Institut Marquès Italia vanta livelli di eccellenza, sicurezza e trasparenza, nonché la migliore tecnologia e l’applicazione di tecniche avanzate, oltre una grande esperienza nel settore della Riproduzione Assistita.
Puoi fissare una visita gratuita, attraverso il sito web di Institut Marquès o tramite telefono: Roma – 06 976 287 34. Milano – 02 873 687 65