Su internet mi sono imbattuta su questo decalogo di una madre e mi sono soffermata a leggerlo attentamente, si perché fa molto pensare. Alcune cose mi hanno un attimo reso triste e un pò perplessa, ma voglio comunque condividerlo con voi.
Decalogo della buona madre
- Ho partorito un figlio che non é MIO. Lo do al mondo.
- Questo figlio non é venuto al mondo per realizzare il mio progetto, né i progetti del mio albero genealogico, ma solamente il suo.
- Non lo battezzo con nessun nome già presente nell’albero genealogico, né con nomi che potrebbero/possano influenzare il suo destino.
- Gli dò tutto, lo accudisco con affetto, senza smettere di essere me stessa, senza dipendenza da sacrifico, ma con responsabilitá partendo dalla libertá.
- Gli offro gli strumenti che lo aiutino a costruire l’edificio della sua propria vita, ed accetto che prenda quelle che lui riterrá adeguate e rifiuti quelle inadeguate per lui. Mi rendo conto che il miglior modo per insegnare a mio figlio, non é con gli ordini, né con i limiti, ma con l’esempio.
- Accetto che smetta di chiamarmi “mamma” quando lui lo decida, per passare a chiamarmi con il mio nome proprio, perché cosí rompe i legami di dipendenza e la relazione tra di noi si equilibra.
- Permetto e aiuto affinché abbia uno spazio privato e intimo in casa, che senta come suo proprio territorio.
- Riguardo alle scelte dei suoi amici, studi, attivitá ricreative ecc, lo ascolto, gli do la mia opinione, peró non decido per lui, nè gli proibisco nè lo obbligo.
- Lascio che mio figlio commetta errori, che cada, che non sia perfetto. Comprendo che ogni fracasso é un cambio di direzione ed é con questi cambi che crescerá ogni giorno. Se lo proteggo troppo non sará mai un adulto.
- Non gli daró mai etichette (“é tranquillo”, “é nervoso”, “é timido”….), perché capisco che i bambini formano il loro concetto di sé a partire di quello che i genitori dicono di loro. Gli trasmetto che dentro di lui ci sono tutte le possibilitá di ESSERE, tutto è potenziale.
Preso dall’originale “Decalogo de la madre” di Alejandro Jodorowsky
E voi cosa ne pensate? Vi trovare d’accordo con questi 10 punti? Scrivete nei commenti le vostre impressioni!