Non tutte le storie d’amore fanno bene. Ci sono relazioni che nutrono, sostengono e aiutano a crescere, e altre che invece logorano, spengono e feriscono. Queste ultime vengono definite relazioni tossiche, e riconoscerle non è sempre immediato. Spesso chi le vive si abitua al dolore, alla manipolazione o al disprezzo, convincendosi che sia “normale” o che sia colpa propria.
Ma la verità è che una relazione tossica mina la nostra autostima, la nostra salute emotiva e persino fisica. Per questo è fondamentale imparare a riconoscere i segnali e non ignorarli.
Che cos’è una relazione tossica?
Una relazione tossica è un legame in cui prevalgono dinamiche negative, squilibrate e dannose. Non riguarda solo le coppie sentimentali: può essere tossica anche un’amicizia, un rapporto di lavoro o perfino familiare.
Il tratto comune è sempre lo stesso: invece di farci crescere, ci distrugge dentro.
In una relazione sana ci sentiamo accolte, rispettate e libere di essere noi stesse. In una relazione tossica, invece, ci sentiamo continuamente giudicate, manipolate o svalutate.
Segnali di una relazione tossica da non sottovalutare
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Ti senti sempre sbagliata
In una relazione tossica, qualunque cosa tu faccia non è mai abbastanza. L’altro trova sempre il modo di criticare, minimizzare o ridicolizzare le tue scelte. Col tempo, inizi a dubitare di te stessa e perdi sicurezza. -
Gelosia e controllo eccessivo
Un po’ di gelosia può sembrare normale, ma quando diventa ossessiva e si trasforma in controllo (controllo del telefono, dei social, delle amicizie, degli spostamenti), allora si parla di tossicità. -
Mancanza di rispetto
Battute umilianti, insulti, tono aggressivo, mancanza di empatia: piccoli segnali che, se ripetuti, si trasformano in vere e proprie ferite emotive. -
Paura di parlare
In una relazione sana si può discutere. In una tossica, invece, hai paura di dire ciò che pensi per timore delle conseguenze: litigi, silenzi punitivi o esplosioni di rabbia. -
Cicli di violenza e riconciliazione
Molte relazioni tossiche seguono uno schema: tensione crescente → esplosione (litigi, urla, aggressioni verbali o fisiche) → scuse e “luna di miele” → ritorno della tensione. È un circolo vizioso da cui è difficile uscire. -
Isolamento
Il partner (o l’altra persona tossica) cerca di allontanarti da amici e familiari, facendoti sentire che “hai solo lui/lei”. L’isolamento è una delle forme più pericolose di manipolazione. -
Sensi di colpa costanti
In una relazione tossica ti senti responsabile di tutto: se l’altro è arrabbiato, se le cose non vanno, se non è felice. Ma la verità è che il problema non sei tu, bensì la dinamica relazionale malata.

Perché si resta in una relazione tossica?
Molte persone si chiedono: “Perché non se ne va?”. La risposta è complessa, perché chi vive una relazione tossica è spesso intrappolato in una dipendenza affettiva.
I motivi possono essere diversi:
- Paura di restare sole.
- Speranza che l’altro cambi.
- Sensi di colpa o responsabilità verso i figli.
- Dipendenza economica.
- Autostima ormai distrutta.
👉 Leggi anche: Accettare un tradimento: è davvero possibile?
Effetti delle relazioni tossiche sulla salute
Le conseguenze non sono solo emotive, ma anche fisiche. Diversi studi dimostrano che le relazioni tossiche possono portare a:
- Ansia e depressione.
- Disturbi del sonno.
- Malattie psicosomatiche (mal di testa, problemi gastrointestinali, dolori cronici).
- Stress cronico che indebolisce il sistema immunitario.
👉 L’American Psychological Association sottolinea come le relazioni tossiche possano avere un impatto paragonabile a quello di traumi prolungati.
Fonte: APA – Relationships and Mental Health
Come uscire da una relazione tossica
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Riconoscere la tossicità
Il primo passo è smettere di giustificare comportamenti che non hanno scuse. Se ti ferisce, ti sminuisce o ti controlla, non è amore. -
Cercare supporto
Parlane con un’amica fidata, con la famiglia o con uno psicologo. Avere una rete di sostegno è fondamentale. -
Stabilire confini chiari
Se resti nella relazione, prova a mettere dei limiti netti. Se questi vengono sistematicamente violati, è un segnale che non c’è rispetto. -
Valutare l’uscita
A volte, l’unica scelta sana è chiudere. Non è facile, soprattutto se ci sono figli o dipendenze economiche, ma è possibile con l’aiuto di professionisti e centri di supporto.
👉 Telefono Rosa offre supporto e assistenza alle donne vittime di violenza e relazioni tossiche.
Relazioni tossiche e figli
Se ci sono bambini, la tossicità di una relazione pesa ancora di più. Crescere in un ambiente carico di tensione, urla o violenza, significa imparare modelli relazionali sbagliati.
Proteggere se stesse, in questo caso, significa anche proteggere i propri figli.
Leggi anche: Separarsi con figli: consigli pratici per affrontare il cambiamento
Differenza tra relazione tossica e violenta
Non tutte le relazioni tossiche sono violente, ma tutte le relazioni violente sono tossiche. La differenza sta nell’intensità:
- Una relazione tossica può essere fatta di manipolazione, controllo, svalutazioni.
- Una relazione violenta include anche aggressioni fisiche, minacce e pericoli concreti per l’incolumità.
In entrambi i casi, il consiglio è cercare aiuto immediato.
Conclusioni: non ignorare i segnali
Riconoscere una relazione tossica è difficile perché spesso ci si trova dentro a piccoli passi, senza accorgersene. Ma i segnali ci sono e non vanno ignorati.
Se una relazione ti fa sentire sbagliata, spenta, impaurita o sola, non è amore. L’amore non fa male, non toglie libertà, non annienta: l’amore costruisce, protegge e illumina.
Imparare a riconoscere i segnali, chiedere aiuto e scegliere se stesse è il primo passo per liberarsi e tornare a respirare.
Su Diventare Mamma leggi anche:
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- Come affrontare una separazione difficile
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