Una delle domande più comuni tra i neogenitori è: “Quando è il momento giusto per spostare il neonati nella propria cameretta?”. Non esiste una risposta universale, perché ogni bambino e ogni famiglia è diversa. Tuttavia, esistono indicazioni mediche, pedagogiche e pratiche che possono aiutare a prendere una decisione consapevole e serena.
In questo articolo analizzeremo i segnali da osservare, le raccomandazioni dei pediatri, le esigenze emotive del bambino e dei genitori, oltre a fornire consigli pratici per rendere questo passaggio delicato il più dolce possibile.
I primi mesi: condivisione della stanza per sicurezza e vicinanza
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’American Academy of Pediatrics (AAP), è consigliato che il neonato dorma nella stessa stanza dei genitori (ma non nello stesso letto) almeno fino ai 6 mesi, meglio se fino ai 12. Questo perché:
- Riduce il rischio di SIDS (Sudden Infant Death Syndrome).
- Permette un monitoraggio costante del neonato.
- Facilita l’allattamento, soprattutto notturno.
- Favorisce il bonding, il legame affettivo tra mamma, papà e bambino.

Quando iniziare a pensare al passaggio dei neonati nella propria cameretta?
Il passaggio nella cameretta è un momento delicato che dovrebbe avvenire in modo graduale e senza traumi. I segnali che possono indicare che il neonato è pronto includono:
- Il bimbo dorme tutta la notte (o quasi).
- È capace di autoconsolarsi, ad esempio succhiandosi il pollice o stringendo un pupazzo.
- Mostra una certa regolarità nei ritmi sonno-veglia.
- La famiglia desidera recuperare i propri spazi e la qualità del sonno.
Tuttavia, ogni famiglia ha dinamiche e necessità diverse. C’è chi sceglie di tenere il bambino con sé anche oltre l’anno e chi preferisce spostarlo già dai 6 mesi: entrambe le scelte sono valide se fatte con consapevolezza.
Vantaggi dello spostamento in cameretta
Spostare il neonato nella propria cameretta può avere benefici sia per il bambino che per i genitori, tra cui:
- 🛌 Maggiore qualità del sonno: Molti genitori riportano di dormire meglio quando il bambino dorme in un’altra stanza, poiché non vengono svegliati da ogni piccolo rumore.
- 🧠 Stimolo all’autonomia: Il bambino inizia ad abituarsi alla propria autonomia, elemento fondamentale per lo sviluppo emotivo.
- 💑 Recupero della coppia: Dormire nuovamente da soli può favorire il ritorno dell’intimità di coppia, spesso messa da parte nei primi mesi.
Come preparare il bambino (e voi) al passaggio
Il cambiamento può essere vissuto positivamente, se affrontato con dolcezza. Ecco alcuni consigli pratici:
- Inizia con il gioco in cameretta: Permetti al bambino di familiarizzare con la cameretta durante il giorno. Gioca con lui lì, leggete un libro, fate il cambio pannolino.
- Dormiteci insieme le prime notti: Potresti mettere un lettino da campeggio per te nella sua stanza, o spostare la culla direttamente lì e fermarti qualche sera accanto a lui.
- Mantieni la routine serale: Un rituale della nanna coerente (bagnetto, canzoncina, coccole, lucina soffusa) aiuta il bambino a sentirsi sicuro anche in un ambiente nuovo.
- Usa un baby monitor: Per tranquillizzarti, puoi usare un baby monitor audio o video che ti permetta di controllare il sonno del bambino a distanza.
E se il bambino piange?
È normale che i primi giorni ci siano proteste o qualche pianto. L’importante è non forzare i tempi. Alcuni genitori scelgono di:
- Rassicurare verbalmente il bambino dalla porta.
- Tornare a consolarlo fisicamente per pochi minuti.
- Attuare tecniche dolci come il metodo “pick up/put down” di Tracy Hogg.
Evita invece metodi troppo rigidi come il “cry it out”, soprattutto se il bimbo è ancora molto piccolo.

La cameretta: come deve essere?
Una cameretta ideale per il neonato (anche se ha 6-12 mesi) deve essere:
- Silenziosa e ben areata, con temperatura tra i 18-20°.
- Dotata di un lettino a norma, senza cuscini, peluche o paracolpi.
- Buia o con una lucina di cortesia per la notte.
- Sicura: niente mobili instabili o oggetti a portata di mano.
Leggi anche: Come arredare la cameretta in sicurezza
E se il bambino ha più di un anno?
Dopo l’anno, è più facile che il bambino accetti il cambiamento, ma possono comparire nuove sfide:
- Ansia da separazione tipica dei 12-18 mesi.
- Risvegli notturni legati a sogni o dentini.
- Maggiore resistenza al cambiamento perché ormai abituato alla vicinanza.
In questo caso è utile coinvolgere il bambino, fargli scegliere un pupazzetto, decorare la cameretta insieme, e parlargli con entusiasmo del “letto da grandi”.
Quando rimandare il passaggio
In alcuni casi può essere meglio rimandare il passaggio alla cameretta, come ad esempio:
- Se il bambino è malato o ha appena avuto un episodio febbrile.
- Dopo un cambiamento importante (es. ritorno al lavoro della mamma, trasloco, arrivo di un fratellino).
- Se sta attraversando una fase di regressione del sonno.
Meglio aspettare qualche giorno e riprovare quando la situazione è più stabile.
Ogni bambino ha il suo tempo
Ricorda: non esistono regole fisse. L’importante è rispettare i bisogni emotivi e fisici del tuo bambino, e anche i tuoi. Non ti giudicare, e non ascoltare i paragoni: ogni famiglia ha il suo ritmo e ogni bimbo il suo tempo.
Leggi anche: Come creare una routine del sonno efficace per neonati
Conclusione
Spostare il neonato nella propria cameretta è un passo importante verso l’autonomia, ma deve avvenire in modo graduale, empatico e rispettoso. Osserva il tuo bambino, fidati del tuo istinto e ricordati che non sei sola.
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