Salute e Benessere

Togliere il pannolino – Come iniziare lo spannolinamento?

Settembre è sempre piú vicino ed ecco che l’incubo di ogni mamma si avvicina: togliere il pannolino! Iniziare lo spannolinamento spesso è una vera è propria fonte di stress sia per mamma che per bambino! Come fare? Quando iniziare? C’è qualche trucchetto?

Ho fatto qualche domanda a Laura Gentile, psicologa e psicoterapeuta di Roma.

Quando togliere il pannolino?

Negli ultimi decenni il fatidico momento di togliere il pannolino anche conosciuto come spannolinamento, è stato tendenzialmente spostato in avanti nel tempo, per lo più a poco prima dell’ingresso alla scuola dell’infanzia, quindi intorno ai 3 anni. Ma esiste davvero un momento “giusto”?

Possiamo affermare che la scelta del momento “giusto” per togliere il pannolino è dovuta a più fattori: biologici, culturali e soggettivi.

Dal punto di vista fisiologico tendenzialmente si ritiene che il bambino possa essere “pronto” già intorno ai 18-24 mesi, quando tra l’altro sa esprimersi verbalmente, anche nel dire “pipì”, “cacca”. Una volta questo momento era anticipato ulteriormente e ciò rendeva a volte faticoso il passaggio, più che altro per il facile ricorso a punizioni o a sentimenti di vergogna. D’altra parte oggi assistiamo a un ritardare questo passaggio e anche ad immaginarlo a volte come un momento critico, difficile, problematico.

Ecco che allora il fattore “cultura” entra in gioco con grande forza: quali sono le aspettative? Quali sono le tendenze? Il mercato ci propone pannolini per bimbi sempre più grandi e l’ingresso alla scuola dell’infanzia viene vissuto a volte come l’incombere pesante di questo passaggio all’autonomia.

Fortunatamente nella scelta del momento esiste anche il fattore soggettivo: che bambino ho? Cosa provo io al pensare a questo passaggio? Pensare a togliere il pannolino a mio figlio è motivo di preoccupazione?

Cosa fare e cosa non fare? – I 7 verbi per lo spannolinamento 

Osservare

Il primo buon passo è sempre quello dell’osservazione. I bambini sanno inviarci dei segnali, in alcuni casi iniziano a lamentarsi del pannolino col caldo oppure cominciano a nominare ciò che stanno per “produrre”. Quando notiamo questi messaggi può essere un buon momento per metterci in ascolto e assecondare.

Rilassarsi e infondere fiducia

Il controllo degli sfinteri è un fenomeno derivante a livello fisiologico, oltre che dall’apparato gastro-intestinale, dal sistema nervoso autonomo, in particolare il sistema nervoso simpatico, che controlla e contrae i muscoli e i vasi, e quello parasimpatico che agisce invece nel rilassarli.

E’ ben noto a tutti quanto, anche per noi adulti, l’espletamento dei bisogni fisiologici sia influenzato da stati emotivi, stress, ansia: in questi casi o tutto si blocca (stipsi) o al contrario tendiamo a un’iper evacuazione (diarrea) e a fenomeni infiammatori.

Questo breve cenno ci aiuta a capire che, per evitare blocchi, rifiuti, ansie, è possibile aiutare il bambino nel momento dello spannolinamento, se lo viviamo noi per primi con serenità, infondendo fiducia nelle sue capacità, dimostrando pazienza, rinforzando ogni piccolo passo verso l’autonomia, e soprattutto trasmettendo il messaggio che ciò che si va a fare è qualcosa di naturale, sereno.

Non giudicare

Quando il bambino ha iniziato a camminare, ciò ha richiesto tanti tentativi: c’è il bambino che si è buttato più facilmente, quello che ci ha messo invece più tempo a lasciare l’appoggio, certamente ognuno ha sperimentato qualche caduta e la bellezza del rialzarsi nuovamente e riprovare, fino al raggiungimento dell’obiettivo.

Nello spannolinamento non possiamo aspettarci qualcosa di diverso, sarà naturale per i primi giorni bagnarsi, non arrivare in tempo al bagno e fare tante lavatrici: il bambino ha bisogno di sperimentare, comprendere e riconoscere nell’adulto fiducia. Punizioni, giudizi, chiedere ossessivamente se deve andare al bagno, ma anche prese in giro, risate, possono essere tutti ostacoli al raggiungimento sereno di questa tappa di crescita.

Coinvolgere

Dato che il passaggio riguarda direttamente il bambino, coinvolgiamolo in questo, non caliamo dall’alto la nostra scelta del momento giusto! Possiamo ad esempio comprare insieme a lui il vasino, il riduttore o entrambi, capendo insieme a lui quale delle due soluzioni inizialmente lo fa sentire più a suo agio.
Qui ⤵ ti suggeriamo qualche articolo interessante a questo proposito! 😉

Immedesimarsi e imitare

I bambini che vanno al nido o che hanno fratellini più grandi a volte sono facilitati in questo momento dal fatto che non si è soli nell’affrontarlo. La naturale tendenza all’imitazione, la capacità di immedesimazione può essere facilitata attraverso la lettura di libricini a tema.

Nelle librerie specializzate ormai se ne trovano molti, i bambini amano leggere le storie in cui i personaggi stanno attraversando qualcosa di simile a loro: li aiuta nell’affrontare il passaggio, nel comprendere gli eventi e anche nel viverli con leggerezza, dando voce attraverso i protagonisti anche a quelli che possono essere i timori di questa nuova tappa.

Ti consigliamo alcune letture qui ⤵!

Guidare

Il bambino necessita, come in ogni tappa, di un dolce equilibrio tra affettività e normatività,sostegno e guida: ciò gli consente di sentire in noi delle figure solide, che sanno “reggere” le eventuali difficoltà e “sorreggerlo”, per poi promuoverne l’autonomia. Ecco che allora è importante affiancare alla fiducia in lui, anche la fiducia nella scelta fatta, farci sentire sicuri, coerenti. Se il percorso è iniziato (tranne in casi particolari in cui si manifestano rifiuti o difficoltà importanti), cerchiamo di non vacillare, di non tornare indietro. Vederci sereni, darà serenità anche al bambino e lo farà sentire sicuro.

Facilitare

Infine dei piccoli suggerimenti pratici, soprattutto per i primi tempi.

Cerchiamo di rendere più semplice tutto ciò che può diventarlo!

➡ Dobbiamo uscire a fare una passeggiata o andare in spiaggia: alcuni bambini non sono pronti già alla pipì all’alberello o ad accovacciarsi in un angolo di una piazza, per altri potrebbe essere più semplice ma nulla ci vieta di renderci la vita più facile, per non arrivare poi a relegarci in casa per settimane, finché non ci sentiamo sicuri di stare due ore in giro, senza iniziare a chiedere ansiosamente al bambino se deve fare pipì. Esistono dei comodi vasini portatili, pieghevoli, con bustine apposite di ricambio, per i primi tempi sono l’ideale!

➡ Per il discorso letto e spannolinamento notturno, anche in questo caso non esistono regole valide per tutti e rimandiamo al primo verbo: osservare. Anche in questo caso il bambino spesso ci dice se vuole tentare e noi possiamo comprendere se può essere il momento adatto. Nuovamente l’uso di traversine impermeabili e il ripercorrere tutti i verbi che abbiamo visto insieme aiuteranno il bambino e noi per primi a raggiungere questa tappa verso l’autonomia con fiducia e serenità.

Buon lavoro!

Buon lavoro!


Letture consigliate

Via il pannolino! Torino: Il Leone Verde Edizioni.

Il vasino del pirata. Firenze: Giunti Editore.

Il vasino della principessa. Firenze: Giunti Editore.

Posso guardare nel tuo pannolino? Clavis Editore.

Suggerimenti di acquisto

Oltre ai classici riduttori, possono essere utili:


Dott.ssa Laura Gentile

Psicologa e psicoterapeuta, lavora a Roma, si occupa di consulenza, sostegno, valutazione e psicoterapia per bambini, adolescenti, adulti e famiglie, utilizzando un approccio umanistico integrato. Parallelamente si dedica alla formazione e al sostegno alla genitorialità e alle figure educative, attraverso il progetto “Aiutami a fare da solo”, con cui promuove seminari, incontri di condivisione e laboratori per neogenitori e genitori in attesa, ispirandosi in particolare alla teoria dell’attaccamento e alla pedagogia montessoriana. Gestisce la pagina Facebook che porta lo stesso nome del progetto, Aiutami a fare da Solo.

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