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Sindrome di Kawasaki – la storia di Viola

by DiventareMamma

La sindrome di Kawasaki è una vasculite, cioè una malattia dei vasi sanguigni, la cui causa è attualmente non nota. La sindrome, che interessa di solito i lattanti ed i bambini di età inferiore ai 5 anni , è caratterizzata da febbre prolungata, esantema, congiuntivite, mucosite, linfoadenopatia cervicale e poliartrite di gravità variabile. Generalmente la sindrome si risolve in maniera spontanea. Tuttavia, il 5-10% dei pazienti sviluppa complicanze gravi e l’1% è afflitto da complicanze letali.

(Fonte: www.farmacoecura.it)

Oggi vi condividiamo la storia di Viola raccontata da mamma Tania.

A Viola è stata diagnosticato la rara sindrome di Kawasaki. Sapete di cosa si tratta? Una diagnosi precoce può far la differenza!

Ecco la loro storia.

 

Più sintomi… Una sindrome

La mia cucciola di 2 anni è stata ricoverata lunedì per una infima malattia rara. Vorrei raccontarvi come è andata, perché questa malattia è poco conosciuta e la diagnosi precoce è l’unica cosa che può aiutare a non riportare danni gravi o peggio…
Viola ha cominciato ad avere la febbre martedì, ma giusto qualche linea e lamentava fastidio alle gengive e quindi ho pensato ai dentini.
Venerdì della stessa settimana la febbre appena sveglia è a 38.4. Un occhio gonfio e dolente e lamenta male alle orecchie.
Chiamo il pediatra che ci da appuntamento in mattinata.

La visita e la diagnosi è: otite, congiuntivite e tonsillite.

Ci prescrive antibiotico e collirio e torniamo a casa.
Viola non mangia nulla dal giorno in cui era cominciata a sentirsi male,  e nemmeno venerdì tocca cibo in tutto il giorno.  La sera di venerdì manifesta dissenteria e vomito ed è sempre più a pezzi.

Nel giro di qualche ora le compaiono delle macchiette nelle mani e nei piedi

Queste macchiette diventano ancora più evidenti al giorno successivo, quindi decidiamo di andare dalla guardia medica e la nuova diagnosi è mani bocca piedi associato a tutto il resto.
La giornata passa tra pianti e dormite e la febbre non accenna a scendere.
Domenica era completamente apatica e il rush era aumentato su schiena , gambe e braccia… Le labbra erano diventate rosse e secche e le si spaccavano.
Lunedì chiamo il pediatra e decido di farla visitare nuovamente.
Appena entriamo in ambulatorio il pediatra nota subito la gravità della situazione, la rivisita e cercando di tranquilizzarmi mi dice che lui ha fatto tutto il possibile, ma vuole capire cosa non va.

Alza il telefono e sento: “Sono Marconi, ho una paziente con febbre persistente da 5 giorni nonostante antibiotico e antipiretico, le mucose molto infiammate e prese, congiuntivite bilaterale non purolenta, vomito e diarrea ed è totalmente apatica… Sospetto una Kawasaki.
Distrattamente chiedo cosa sia e lui mi rassicura (cos’altro avrebbe potuto fare)  e mi dice che è come un’influenza, ma molto più pesante e che così avremo gli esiti degli esami più velocemente.
Sistemo alcune cose e parto per l’ospedale. Le fanno le analisi e tempo 10 min la ricoverano.
I medici vengono a vederla e mi chiedono se innfamiglia abbiamo qualche malattia rara, se era stata malata di recente, se aveva fatto dei vaccini, come era andato il parto e la gravidanza.
Mi chiedono da quanto ha la febbre e di ricordarmi data e ora della prima febbre.
Mi portano un termometro e mi dicono di monitorarla ogni 2 ore.

Le fanno eco ed elettrocardiogramma.
Intanto vomito e dissenteria persistono e lei sta sempre peggio.
Martedì mattina ci spiegano che cos’ha.  La diagnosi è Sindrome di Kawasaki e ci spiegano cosa comporta e che entro il 10 giorno di febbre va cominciata la cura cn immunoglobuline e cardioaspirina 8 al giorno, 2 ogni 6 ore.
Il problema grave della sindrome di Kawasaki è che essendo una vasculite prende le coronarie quindi si ha rischi di infarto e ictus.
La terapia prosegue. Il giorno seguente passa la febbre, il vomito e la dissenteria e Viola sembra risvegliarsi e riprende a parlare e mangiare.
Oggi ci hanno dimesso. La cura è stata tempestiva ed è bene.

Ora dobbiamo sperare che questi mesi passino sereni e non ci siano complicanze.

Quello che voglio dirti è: Se qualcosa non ti convince probabilmente hai ragione. 

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