Home Per noi Quando nasce una mamma.

Quando nasce una mamma.

by Adriana

Consigliata la lettura a tutti, perchè è meglio prevenire che curare.

Quando nasce un bambino, nasce una mamma.
Le mamme appena nascono sono fragili e delicate forse anche piú dei bambini ma nessuno se ne interessa. Spinta dal dispiacere nel vedere l’ennesima amica neomamma in lacrime per via dell’invadenza altrui, mi sono decisa a raccontarvi qualcosa che riguarda me, lei e milioni di altre mamme.
Oggi vi racconto di quando sono nata.
Quando è nato il mio bambino sono nata anche io.

Ero stanca ma felice felice felice, mio marito lo vedevo poco e non vedevo di tornare a casa per stare finalmente tutti e 3 insieme come una vera famiglia.
Penso che se avessi saputo cosa mi aspettava davvero al rientro mi sarei tagliata una gamba pur di restare in degenza.


Torno a casa tutta felice col mio bel fagotto, sono ancora devastata dal parto ma fa niente passerà, intanto sono a casa con mio foglio e mio marito, inizia la nostra nuova vita yeah.
Neanche il tempo di dirlo che “dliin dloon” partono le visite, per carità molto piacevoli inizialmente…
Lo vogliono prendere in braccio, te lo chiedono con delicatezza e pensi “ma sí dai giusto, una volta per uno si può fare, giusto per conoscersi”, poi partono le domande: “dorme la notte?” “dove dorme?” “lo allatti tu?” “ogni quanto si sveglia per mangiare?” vabbè ci sta, semplice curiositá pensi… Attenzione… PENSIII, LO PENSI TU!

Occhio ragazza, stai peccando di ingenuità…

Perfetto, ora tutti se ne vanno a casa, forse hai risposto bene alle domande per stavolta.
Ehh già, avevo proprio risposto bene, perché il pargolo era ancora stroncato dall’adattamento alla nuova vita: mangiava, dormiva nella carrozzina, dopo 3 ore rimangiava e subito dormiva ancora.
Penso che avrá aperto gli occhi dopo un mese o due forse.
Piú passano i giorni e piú la situazione degenera, la delicatezza di chiedere svanisce, si continua col passamano, il povero pargolo assalito, viene lanciato di braccia in braccia, te lo strappano anche dalle braccia, piange e vai lí per prenderlo, cercano di scappare via per non dartelo pensando che hanno dei poteri magici e con la loro esperienza sicuro smetterá di piangere.
 
Ma non è cosí.
Eh giá dura da ammettere ragazzi miei, continua a piangere perchè il piccolo ha bisogno di sentire il battito familiare del cuore della SUA mamma e la vostra documentata esperienza purtroppo non pone rimedio o alternativa a questo!
Partono anche le pretese “eh ma lo vediamo troppo poco” come se avessi fatto il figlio per portarlo a trovare la gente “eh ma dorme sempre quando lo porti quí” come se potessi decidere tu quando fargli avere sonno “uh hai ragione aspetta, ora cambio le impostazioni sul suo chip” e le domande non cambiano: “dorme la notte?” “dove dorme?” “lo allatti tu?” ecc ecc.
 
E zacchete… Ti colgono in fallo “ahh dorme nel tuo lettooooo” ….. “Nuoooo non si fa così, guarda che poi il vizio non glielo levi più ehh” “cooosa?allatti a richiesta? Ma quello poi sta sempre attaccato a ciucciare” e lì partono le insistenze sul ciuccio “ah quindi il ciuccio non lo prende? Cerca di darglielo che è utile, devi insistere un po all’inizio” va bene..
Allora posso provare su di te?
 
Prendo un pezzo di gomma, te lo metto in bocca e insisto un po, prima o poi lo accetterai, funziona così no?…
E se non mangia:”guarda allora ti spiego come devi fare…
Fai la pappa così, poi cucchiaino al volo e subito ciuccio così ingoia” e se invece vuole essere coccolato “eh ma devi lasciarlo piangere questi sono furbi” allora ALT.. tutte queste informazioni ma chi ve le ha date??
Questi neanche hanno ancora capito chi sono, dove sono, non hanno ancora capito che non fanno più parte del corpo della mamma ma sono già furbi, viziati, paraculi, piccoli demoni, figli di satana..
 

Va bene, opinioni, punti di vista, IO vi rispetto…

 
Attenzione IO vi rispetto perché di certo voi non state rispettando me continuando col consiglio non richiesto ad oltranza.
Ma fossero solo le parole, non è tanto la parola che fa invadenza e mancanza di rispetto, ma i gesti, gli atteggiamenti, il rapire il piccolo e monopolizzarlo a tutti i costi, “guarda ho finito di mangiare adesso dallo a me che lo faccio mangiare e poi dormire” risposta:” no ma non ti preoccupare lo tengo io” prontoooo???
 
Mi senti???? Parliamo la stessa lingua?? Ma fosse solo il parente, poi ci sono gli amici dei parenti (ciao Tizianuccia bella de casa, eh si amore mio si, se stai leggendo sto proprio parlando di te), la vicina e per finire anche il passante per strada che ti spara consigli lampo durante il passeggio, per non essere troppo invadente non si ferma ma te la butta lá:”coprilo” e la signora del supermercato che mentre infili la pasta nel carrello si avvicina e finge di fare un complimento al bambino solo per poterti dire “ma un cappellino non ce l’ha??” “signora mia il cappello ce l’ho in borsa qua dentro fanno 40 gradi”.
 
Si va bene, saranno tutti in buona fede, ma questo cosa comporta davvero???
Comporta che come vi dicevo sopra una mamma che nasce è fragile e passerà gran parte dei primi mesi a piangere da sola e in silenzio e non per via del bambino che non la fa dormire la notte ma per via vostra che spesso parlate e dispensate consigli non richiesti, insistenti e anche sbagliati perché è più semplice aprire la bocca e dargli fiato che informarsi un minimo prima o per lo meno ripensare a come vi siete sentite voi quando eravate neomamme e il mondo vi riservava lo stesso trattamento. Solidarietà tra donne zero.

Nella vita si può essere d’accordo o meno su qualcosa, spesso mi è stato CHIESTO consiglio su un marsupio o una fascia per portare i bambini, io ho spiegato tutto con calma, ho spiegato perché alcuni in commercio vanno bene ed altri no, nonostante questo le stesse persone che hanno chiesto, hanno poi deciso di fare di testa loro.

Amen ragazzi, di certo non sarò io ad andargli a dire che hanno sbagliato.
Non sarò io ad andare a dire all’amica che adotta metodi e sposa filosofie diverse dalle mie che sbaglia.
Ma perché so cosa significa essere circondata da persone che non fanno altro che criticarti, che ti portano al limite, che arrivi addirittura ad evitare di vederle.
 
E i primi mesi sei talmente fragile che non hai nemmeno la forza di controbattere, lasci anche passare tante cose, tanti modi di fare invadenti delle persone, ma poi dopo sbotti, ti metti l’elmetto e carichi il fucile, inizi a girare armata per le case, feste, eventi di famiglia ad essere acida nelle risposte, spesso anche fraintendendo il tono delle domande.
Passi anche dalla parte del torto ma che liberazioneeeee e andiamo suuuu e fateveli sti cazzacci vostri!
E a chi bisbiglia “lasciala stare, sono gli ormoni, dormirà poco la notte” posso assicurare che dormo 12 ore la notte e che conosco bene gli effetti degli ormoni, ma questi no, non sono ormoni, è proprio che mi stai sui coglioni.

Imparate a rispettare le persone: – non si strappano i bambini dalle braccia della mamma – non si forzano i bambini a stare in braccio a voi se piangono che non vogliono starci – non accampate pretese su quanto dove e come dovete vedete il bambino (non è figlio vostro e non parliamo di affidamento congiunto) – RISPETTATE SEMPRE LA MAMMA E LE SUE DECISIONI (se dice non dargli lo zucchero, tu non glielo dare) MA SOPRATUTTO RISPETTATE IL BAMBINO E LA SUA PERSONALITÀ. Perché i bambini sono piccoli ma da subito hanno una loro personalità, ci sono bambini che amano stare in braccio a tutti e quelli che non vogliono essere toccati.

Lo so che sono puffosi cicciottosi morbidosi tutti da sbaciucchiare ma cercate di resistere, non vorrete mica mancargli di rispetto e violare il loro corpo senza la loro volontà.
 
Per le neomamme e sopratutto per te amica mia che stai vivendo un incubo che assomiglia a quello che ho vissuto io: Il giorno che smetterete di preoccuparvi degli altri e della loro sensibilità, il giorno che smetterete di dire “glielo DEVO portare a far vedere che non ci andiamo da due giorni”, sarete veramente felici e libere.
Voi non dovete nulla a nessuno, l’unica cosa che dovete è essere serene per voi e per il piccolo, essere libere di decidere chi vedere, quando e per quanto, e sopratutto sentitevi autorizzate ad agire nell’interesse del vostro bambino, pretendete rispetto per lui. D’altronde il compito dei genitori è anche questo e nessuno può dire nella a riguardo.
 
E sti gran cavoli se la nonna, zia, cugina ci rimane male.
Non sono giocattoli, sono persone e purtroppo non sono ancora in grado di farsi rispettare da soli.
E non importa se lo fanno consapevolmente o senza accorgersene.
“Non lo fa con cattiveria” non esiste, c’è gente che per non cattiveria ha ucciso delle persone, se vogliono passare del tempo con voi si mettono in testa questa cosa e si adeguano a voi e al piccolo altrimenti facciamo il gioco dell’uva.
 
Chiedo scusa a tutti se ho fatto errori di lessico e forma, ma ho scritto di getto e non ho tempo di revisionare, sono sola con il piccolo demonio viziato che reclama attenzioni.
Spero che il messaggio arrivi a tutti voi e che se davvero volete bene come dite alla mamma e al piccino cambierete registro per il bene di tutto il mondo.
 
 
 
 
 

You may also like

Leave a Comment