Maternità e NASpI

Maternità e NASpI: Tutto ciò che devi sapere su maternità, congedo e indennità

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Uno dei punti più importanti da chiarire riguarda il rapporto tra maternità e NASpI. Le donne in gravidanza hanno diritto a diverse forme di tutela economica e lavorativa.

La maternità è un periodo speciale nella vita di ogni donna, ma anche un momento che comporta numerosi cambiamenti, non solo personali ma anche lavorativi. È essenziale conoscere i propri diritti e le agevolazioni previste dalla legge italiana in questo periodo. Tra queste agevolazioni troviamo la NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), una misura che può essere di grande aiuto per le donne lavoratrici che devono affrontare un periodo di disoccupazione durante o dopo la maternità.

In questo articolo, esploreremo in dettaglio come funziona la maternità, il congedo di maternità e come si collega con la NASpI. Scopriremo anche le modalità di richiesta e le condizioni necessarie per accedere a questi benefici, fornendo risposte a tutte le domande che le future mamme potrebbero avere.

Cos’è la NASpI?

La NASpI è un’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) per i lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro. Si tratta di un supporto economico temporaneo che viene fornito per garantire un sostegno al reddito durante il periodo di disoccupazione.

Questa misura è particolarmente rilevante per le donne in gravidanza e le neomamme che potrebbero trovarsi senza lavoro prima, durante o subito dopo la maternità. La NASpI può essere richiesta in caso di licenziamento, dimissioni per giusta causa o cessazione del rapporto di lavoro a tempo determinato.

Maternità e NASpI: come funzionano insieme?

Uno dei punti più importanti da chiarire riguarda il rapporto tra maternità e NASpI. Le donne in gravidanza hanno diritto a diverse forme di tutela economica e lavorativa. Se una donna perde il lavoro durante la gravidanza o subito dopo il parto, può beneficiare della NASpI a condizione che soddisfi i requisiti previsti.

  • Congedo di maternità obbligatorio Prima di tutto, è importante ricordare che durante il periodo di congedo di maternità obbligatorio, che copre cinque mesi (due mesi prima del parto e tre mesi dopo), le donne lavoratrici hanno diritto a un’indennità pari all’80% della retribuzione media giornaliera. Durante questo periodo, non è possibile percepire la NASpI, poiché l’indennità di maternità è considerata già un sostegno economico. Tuttavia, la NASpI può essere richiesta e percepita dopo il termine del congedo di maternità se si è perso il lavoro o il contratto è scaduto.
  • Dimissioni volontarie durante il periodo tutelato
    La legge italiana protegge le donne che decidono di presentare le dimissioni volontarie durante il periodo di maternità, evitando che possano incorrere in penalizzazioni o perdita di benefici. Le dimissioni volontarie presentate durante il periodo protetto (che va dalla gravidanza fino al primo anno di vita del bambino) non necessitano di preavviso e consentono di accedere comunque alla NASpI, purché la cessazione del rapporto di lavoro avvenga per motivi legati alla tutela della maternità.

Requisiti per accedere alla NASpI

Per poter accedere alla NASpI, è necessario soddisfare alcuni requisiti:

  • Stato di disoccupazione involontario: La NASpI viene concessa solo in caso di disoccupazione involontaria, quindi nel caso di licenziamento, cessazione del contratto a tempo determinato o dimissioni per giusta causa. Le dimissioni volontarie, come abbiamo visto, possono essere accettate solo se avvengono durante il periodo di maternità tutelato.
  • Requisiti contributivi: La richiedente deve aver versato almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti la cessazione del rapporto di lavoro.
  • Requisiti di lavoro effettivo: È inoltre necessario aver lavorato per almeno 30 giorni nei 12 mesi precedenti la richiesta della NASpI.

Quando fare domanda per la NASpI?

La domanda per la NASpI deve essere presentata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. È importante rispettare questa scadenza, poiché le richieste inoltrate dopo i 68 giorni non saranno accettate, con la conseguente perdita del diritto all’indennità.

In caso di maternità, è possibile presentare la domanda per la NASpI al termine del congedo di maternità obbligatorio. Se il rapporto di lavoro cessa durante il congedo, i giorni rimanenti di indennità NASpI vengono sospesi e inizieranno al termine del congedo.

Per maggiori informazioni su come compilare la domanda e i documenti necessari, puoi visitare il sito ufficiale dell’INPS, che fornisce dettagli aggiornati e il modulo di richiesta online.

Calcolo dell’importo della NASpI

L’importo della NASpI viene calcolato sulla base della retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni di lavoro. L’indennità giornaliera è pari al 75% della retribuzione media, se questa è pari o inferiore a una soglia prestabilita dall’INPS, che viene aggiornata annualmente. Se la retribuzione supera questa soglia, l’indennità sarà pari al 75% della soglia più il 25% della differenza tra la retribuzione e la soglia.

L’importo massimo mensile della NASpI è comunque soggetto a un limite stabilito annualmente dall’INPS.

Maternità e NASpI

In alcuni casi, le lavoratrici in gravidanza possono richiedere la maternità anticipata, ossia il congedo anticipato rispetto ai due mesi prima del parto. Questo accade per motivi legati alla salute della madre, a condizioni di lavoro rischiose o ad altre motivazioni mediche.

Durante il periodo di maternità anticipata, le donne continuano a percepire l’indennità di maternità (80% della retribuzione) e, come per il congedo obbligatorio, non è possibile percepire contemporaneamente la NASpI. Se il contratto di lavoro cessa durante il periodo di maternità anticipata, la NASpI potrà essere richiesta al termine del periodo di maternità.

La compatibilità tra NASpI e altri incentivi o indennità

Un aspetto importante da considerare è la compatibilità tra la NASpI e altre forme di indennità o incentivi economici. Ad esempio, è possibile cumulare l’indennità di disoccupazione con assegni familiari o con il bonus bebè. Tuttavia, la compatibilità può variare in base alla situazione individuale, e quindi è sempre consigliabile consultare l’INPS o un consulente del lavoro per avere chiarimenti specifici.

Conclusioni

La NASpI rappresenta una risorsa fondamentale per le neo mamme che si trovano ad affrontare una situazione di disoccupazione durante o dopo il periodo di maternità. È essenziale conoscere i requisiti, le tempistiche e le modalità di richiesta per poter accedere a questo sostegno economico e garantirsi una sicurezza economica in un momento così delicato della vita.

Se vuoi approfondire ulteriormente l’argomento della maternità e i diritti delle neo mamme, visita la nostra sezione Maternità su Diventare Mamma, dove troverai articoli e risorse utili per affrontare al meglio la gravidanza, il post parto e la gestione familiare. Per ulteriori informazioni dettagliate sulla NASpI, consulta direttamente il sito ufficiale dell’INPS, che offre una panoramica completa sulle indennità di disoccupazione e maternità.

ADRIANA & NICOLE

Diventare Mamma va online il 3 Ottobre del 2016, inizialmente come blog dedicato alla maternità.Il blog si è poi trasformato in un vero portale informativo, per le mamme 2.0

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