Per noi

L’arrivo di Lorenzo

Ciao a tutte, sono Jenny e ho 32 anni  e sono mamma di Lorenzo che a giorni compie 19 mesi.

Oggi sono qui a raccontarvi uno dei giorni più belli della mia vita, la nascita di Lorenzo.
Credo sia giusto fare un piccolo passo indietro e raccontarvi che mi sono sposata ad Agosto 2013, dopo tanti anni di convivenza. Abbiamo deciso di non cercare subito la cicogna perché avevamo organizzato il nostro viaggio di nozze in Australia, e volevamo goderci il viaggio.
E così è stato.
Tornati dalla luna di miele ci siamo detti: “ok, adesso apriamo i cantieri”, al secondo tentativo, test positivo!

Ricordo ancora l’emozione, mi tremavano le mani, ero felicissima.

Ma purtroppo presto le cose non andarono nel verso giusto, ed iniziai ad avere perdite.
Tutti mi dicevano di stare tranquilli, che all’inizio capita molto spesso e che con il riposo tutto sarebbe andato bene.
Non ero tranquilla, sentivo che qualcosa non stava andando bene.
Prenotai subito un controllo dalla ginecologa e presto passai dal cercare carrozzine e culle su internet a cercare e ricercare articoli che contenessero le parole “camera gestazione piccola, aborto”, si perché la Dottoressa, mi spiegò che la camera gestazionale non si stava sviluppando come doveva e che il feto cresceva ma questa no.
Nel 99% dei casi si sarebbe concluso tutto con un aborto.
Una mattina mi svegliai con un terribile mal di testa, avevo fatto un sogno stranissimo; avevo sognato mia nonna, morta tanti anni fa, che mi avvicinava una culletta con dentro un bimbo, con una bella copertina azzurra, io lo prendevo, lo baciavo, e lei me lo toglieva e lo rimetteva dentro la culla e andava via.
C’era qualcosa che non andava, me lo sentivo; chiamai subito la ginecologa e mi disse di andare subito in studio da lei.

Purtroppo quando accese il monitor l’esito fu subito chiaro, freddo, diretto. “signora mi dispiace, non c’è più battito”, aborto alla decima settimana!

Seguirono giorni terribili, l’intervento in sé del raschiamento fu molto veloce e uscii dal reparto la sera stessa, con le braccia vuote e il cuore spezzato.
Piansi per giorni, litigai con mio marito che a mio parere non mi capiva accusai me stessa e il mio corpo per non aver saputo portare avanti quella gravidanza.

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Pian piano, insieme, mano nella mano con mio marito mi rialzai e dopo qualche mese ero pronta per ricercare una seconda gravidanza.
Era il mese di agosto 2014, e siamo partiti per le vacanze, quest’ anno avremmo fatto un mese intero, ne avevamo bisogno entrambi.

Le vacanze in Sicilia passavano e noi eravamo felici, sereni.
Una settimana prima dell’arrivo del ciclo, ho delle piccole perdite, mal di schiena, pazienza, anche il secondo tentativo era andato male.

Passano i giorni e le perdite erano sparite, ma nel frattempo era arrivato uno strano senso di nausea.
Il giorno dell’arrivo del ciclo mio marito insisteva “fai il test, sei incinta, fidati”… e nemmeno il tempo di posarlo sul lavandino del bagno quel test che eccole li, due lineette!!!

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Ci siamo abbracciati, ed abbiamo pianto tanto, dalla gioia e dalla paura di poter rivivere quello che avevamo già vissuto.
Alla prima visita eravamo terrorizzati, ma la ginecologa cercò di tranquillizzarci, dicendo che stava andando tutto bene.
Non abbiamo detto niente a nessuno sino a che non sono entrata nel 4 mese.

Ai miei in Sicilia, lo dissi tramite Skype, la pancia si vedeva già, ed io non riuscivo più a mettermi i miei jeans taglia 38.
La gravidanza è trascorsa bene, anche se soprattutto i primi mesi era un continuo “amore la nausea è passata, c’è qualcosa che non va” e le corse in pronto soccorso, ma fortunatamente tutto era a posto, e la sera vomitavo pure l’anima!
Ho preso 20kg, ed il bambino cresceva benissimo.

Tantissimi anni fa, ho fatto un bruttissimo incidente in macchina, il classico “incidente del sabato sera”, e tra gli innumerevoli traumi ho avuto la frattura del bacino.
Così la mia ginecologa sin dall’inizio mi aveva detto che visto il precedente sarebbe stato meglio optare per un parto cesareo.
Ero serena, e convinta, ho fatto tantissimi interventi, so di cosa si tratta: anestesia, catetere, punti, eccecc.!!

All’ultimo controllo, però la mia ginecologa mi spiazza: “eh no Signora, ho consultato un ortopedico, e viste le ultime lastre del suo bacino, direi che possiamo tranquillamente tentare il parto naturale”.

Ansia, ansia, ansiaaaaaaaa.
Ho bisogno di internet, cerco: “parto naturale, rottura delle acque,tappo, contrazioni, espulsione placenta”!!!
Mannaggia a me e al non essere stata attenta al corso preparto quando si parlava di queste cose.
Intanto ero arrivata alla 38esima settimana e da qualche giorno avvertivo qualcosa di strano, ed avevo iniziato a perdere il classico “tappo mucoso”.

La mattina del 25 Aprile 2015, avevo delle contrazioni irregolari, ma non si fermavano, ero in “allerta”, finché mentre ero intenta a fare le faccende domestiche, sento il classico “splash”.

Guardo a terra, e… C’era una piccola pozza d’acqua!!!

Si erano rotte le acque, Mi giro verso mio marito, al telefono con un suo cliente e gli dico: ” amore, mi si sono rotte le acque, adesso con calma andiamo in ospedale” e lui “devo salutarti, mia moglie ha rotte le acque”, era già nel panico!!!
Gli ho chiesto di prendermi un assorbente ed è arrivato con un pannolino del bambino!!!
Calmato il marito, mi sono lavata, cambiata e ho finito la valigia, che era ancora da completare!

Arrivati in ospedale, l’ostetrica che mi accoglie, senza nemmeno chiedermi nome e cognome mi chiede: “di che colore sono le acque? Primo figlio? ” rispondo che sono chiare e si, primo figlio, lei se ne esce con “ok accomodati, c’è tempo”!

Erano le 12 del mattino, ed ero dilata di 2 cm, il resto del travaglio l’ho passato in camera, passeggiavo, mio marito mi faceva le foto mentre io cercavo di trovare la posizione giusta.
Poi è arrivata l’ostetrica del turno del pomeriggio e mi ha consigliato di infilarmi in doccia, e di posizionare il doccino con l’acqua calda sui reni, una mano santa, il dolore era visibilmente più sopportabile.

Era il 25 aprile, festa nazionale, e sabato, nell’ospedale dove mi trovavo non facevano l’epidurale nei giorni festivi.
Alle 17.30 l’ostetrica mi visita, 6 cm di dilatazione possiamo andare in sala parto.
Mi chiede se visto che l’acqua calda mi aveva aiutata sino ad ora, volevo entrare in vasca, senza pensarci gli dico subito di si!
Preparano la vasca, la riempiono, ed io entro.

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Tra una contrazione e l’altra respiro, riesco quasi a rilassarmi, e mi vedo… Nuda dentro questa vasca con l’acqua calda,  mio marito li che mi tiene la mano m’incoraggia, luce soffusa e le note di Tiziano Ferro (si mi avevano detto porta pure della musica se vuoi).

Arriva il momento delle spinte, ed io urlo come non mai in vita mia, un dolore atroce, poi guardo davanti a me e vedo lui.
Con gli occhietti chiusi e la testolina girata di lato…“dai Jenny prossima spinta è fuori”e tempo zero, l’ostetrica “pesca” Lorenzo e me lo appoggia sul petto, il dolore era sparito…

Lo tiro su’, lo guardo e la prima cosa che gli dico è :
” Ciao amore di mamma, come sei bello, non ha le orecchie a sventola”,
avevo paura che le potesse prendere da me ahahha!!!

Erano le 20.21 e Lorenzo pesava Kg 3.540, nato a 38+5!

Abbiamo deciso di donare il sangue del cordone e così hanno reciso subito il cordone, riempite le sacche e poi mi hanno fatto uscire dalla vasca e fatta espellere la placenta e ricucita.
Lacerazione spontanea di secondo grado, ma che importava, di fronte a me c’era mio marito, seduto su una  e poltrona con Lorenzo avvolto in una coperta!
Ero mamma, eravamo genitori!

Nata nel 1983 ad Agrigento, vivo in Veneto da oltre 20 anni, specializzata in marketing digitale e social media. Insieme a Francesco da 15 anni, ho una figlia di 7 anni. Appassionata di viaggi, condivido avventure su Instagram: @Adriana_Costanza.

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