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Gelosia nei confronti del fratellino o sorellina – cosa fare?

L’arrivo di un altro bambino in famiglia può porre delle incertezze e domande rispetto a come lo accoglierà il primogenito. Alcune mamme temono che il legame elettivo stretto con il primo figlio possa soffrirne, fino a sentirsi in colpa, altre capita sottovalutino le possibili emozioni negative che possono nascere nel fratello, o sorella, maggiore… Sì, perché all’arrivo di un secondogenito non nasce solo un bambino, nasce anche un fratello o una sorella!

Come possiamo far sì che questa esperienza sia vissuta nel modo più sereno da tutta la famiglia?

Le proprie esperienze

Ogni mamma ha una propria esperienza, come figlia unica, come sorella maggiore o minore. Sarà utile allora tornare col pensiero agli anni dell’infanzia e immaginare come le esperienze vissute con i propri fratelli, o al contrario senza averne avuti, possano influire sulle aspettative che, anche inconsapevolmente, ognuna ha nei confronti del rapporto che avranno i propri bambini tra loro.

Possiamo immaginare che andranno d’accordo perché noi avevamo un bellissimo rapporto con i nostri fratelli, oppure prefigurare litigi furibondi perché è quello che ricordiamo nella nostra infanzia con loro! O ancora, non abbiamo esperienza del rapporto con un fratello, e allora da dove attingeremo?

In ognuno di questi casi, dovremo poi ricordare che i nostri bambini sono piccole persone con il loro carattere, i loro bisogni, le loro risorse, che vivranno esperienze ed emozioni uniche e diverse dalle nostre, tutte da scoprire ed ascoltare. Osserviamole con curiosità!

L’esperienza che un bambino fa della nascita di un fratello con cui dividere l’amore e le attenzioni che genitori e parenti finora hanno dedicato a lui solo, può essere fondante per la gestione dei rapporti con gli altri durante la crescita.

È importante per il bambino poter sentire che le relazioni con gli altri non comportano un’eccessiva perdita per sé ma che anzi, possono essere un sostegno e una ricchezza.

 Quali reazioni possiamo aspettarci?

All’arrivo di un neonato in famiglia, il primogenito potrebbe presentare in modo del tutto fisiologico e normale alcune tra queste reazioni:

  • Comportamenti regressivi, come parlare con un tono di voce più infantile, fare la pipì a letto, chiedere il seno o il biberon, maggiori richieste di rassicurazioni e coccole
  • Agiti aggressivi nei confronti del fratellino/sorellina o al contrario un eccessivo attaccamento
  • Comparsa di ansie da separazione dai genitori
  • Aumento di capricci e oppositività: dispetti, provocazioni, continuare a mettersi in situazioni che portano ad essere puniti

 Cosa fare di fronte a manifestazioni di questo tipo?

La manifestazione di gelosia nei confronti del fratellino in una certa misura può essere positiva, perché rispecchia la possibilità del bambino di esprimere le proprie emozioni.

Non tutti i bambini riescono ad accettare e comunicare le proprie emozioni di rabbia o di paura. E’ importante invece che questo possa avvenire.

I genitori possono fare molto per stimolare la fiducia e la sicurezza necessari perché un bambino possa esprimere i suoi sentimenti:

  • Accogliere le emozioni del bambino, rispecchiarle e rassicurarlo sulla loro normalità e innocuità, evitando che possa sentirsi in colpa o “cattivo” se dice o pensa cose spiacevoli verso il fratellino
  • Non spaventarsi per agiti aggressivi che non devono essere letti come “cattivi” ma come manifestazioni infantili e passeggere
  • Dedicare al primogenito momenti esclusivi, soprattutto di gioco
  • Continuare a mantenere i limiti e le regole adeguate alla sua età e a cui è abituato. Questo perché dare al bambino il potere di far saltare le regole familiari o ostacolare la risposta dei genitori verso i bisogni del fratellino, può farlo sentire potenzialmente “distruttivo”; avere troppo potere può farlo sentire meno sicuro di poter essere protetto o rassicurato dall’adulto.
  • Il bambino ha bisogno di mantenere le capacità acquisite e di essere riconosciuto come adeguato alla sua età, quindi è importante da un lato accogliere ma dall’altro contenere le spinte regressive (esempi: va bene tornare per qualche tempo a dormire nel lettone per cercare rassicurazione, ma non va altrettanto bene tornare al biberon se il bambino è abituato a bere dalla tazza).
  • Fornire al bambino rinforzi e lodi nei confronti dei suoi progressi e comportamenti “da grande”, senza però rischiare di adultizzarlo troppo e caricarlo di eccessive responsabilità … ricordiamoci che è sì il fratello maggiore, ma è sempre un bambino”
  • Evitare il confronto con il fratello.
  • Evitare che i parenti e gli amici dedichino attenzioni troppo sbilanciate verso il nuovo arrivato. Riservare spazi e piccoli regali anche al primogenito che può essere festeggiato e gratificato per essere diventato un fratello maggiore!

Campanelli d’allarme – Quando chiedere un aiuto?

Come abbiamo detto, non deve preoccupare la manifestazione della gelosia nel bambino.

Può essere al contrario da tenere monitorata la sua totale negazione.

  • Quando il bambino è troppo passivo o accondiscendente o mostra manifestazioni d’affetto eccessive nei confronti del fratello (continui baci e abbracci, continue lodi) questo può essere legato ad una paura di perdere l’affetto degli altri se esprime le proprie emozioni negative.
  • Quando la regressione è molto marcata e comporta la perdita, prolungata, di capacità già acquisite in precedenza (esempi: perdere il controllo degli sfinteri, continuare a parlare da bambino più piccolo, non riuscire a separarsi dai genitori…).
  • Quando c’è un ritiro emotivo prolungato che comporta effetti quali ad esempio: disturbi alimentari, disturbi del sonno, incubi ripetuti, isolamento, tristezza.

In questi casi è possibile che il bambino abbia delle difficoltà ad accettare e gestire le proprie emozioni e può essere utile chiedere il supporto di un professionista per comprendere meglio cosa stia succedendo, così da poterlo aiutare nella sua crescita.

Dott.ssa Irene Mazzon

Psicologa e Psicoterapeuta – Milano

Sito web: www.irenemazzon.it

Psicologa e Psicoterapeuta specializzata nell’età evolutiva, lavora con bambini, ragazzi e famiglie in diversi ambiti, dal suo studio clinico a Milano, alla scuola, all’home visiting. Esperta di infant observation, DSA e sessuologia. Pratica mindfulness e integra a quello psicodinamico diversi approcci per il benessere del singolo bambino e della sua famiglia! Il suo sito ➡️ www.irenemazzon.it

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