Home Salute e Benessere Vivere a impatto zero é possibile? La storia di Linda e la sua famiglia

Vivere a impatto zero é possibile? La storia di Linda e la sua famiglia

by Isabella

La vera RivelAzione: vivere a impatto zero!

Ridurre, Riciclare e Risparmiare: queste sono le tre “R” alla base di una vita a un minor impatto per la Terra che ci ospita.

Mio nonno Horst mi diceva sempre: “Dobbiamo lasciare ai nostri nipoti il pianeta così come l’abbiamo trovato “, mi piace anche pensare che sia come dice la frase “la Terra non l’ abbiamo in eredità dai nostri genitori, ma presa in prestito dai nostri figli”.

In entrambi i casi, comunque, sarebbe giusto riflettere sul fatto che la Terra non ci appartiene e che dovremmo averne cura sia per il bene della stessa che per le generazioni future.

Ma facciamo davvero così? I dati sull’aumento dell’inquinamento, gli spechi alimentari (1), lo scioglimento delle calotte polari (2) e molto altro ci fanno rendere conto che stiamo andando dalla direzione opposta. E allora, si può invertire la rotta? Si può, nel nostro piccolo, attraverso una serie di azioni (o non azioni) ridurre l’impatto che abbiamo su questo pianeta?

Per prima cosa possiamo calcolare la nostra impronta ecologica grazie al sito del Wwf (3) scoprendo quanti pianeti ci vogliono per sostenerci. La media mondiale è 1.6 pianeti, un dato che evidenzia che ci vorrebbero un pianeta e mezzo per sostenere il nostro stile di vita e che la Terra da sola non ci basta. Un dato che comunque, anche se preoccupante, non tiene conto del fatto che gli abitanti dei “paesi in via di sviluppo” o dei popoli nativi che al contrario sono custodi delle biodiversità della Terra, vivono con un bassissimo impatto ambientale; mentre la media di un abitante della Svizzera è di ben 3.3 pianeti.

Chi invece ha avuto un risultato virtuoso è Linda Maggiori, mamma di 4 figli, educatrice e blogger, premiata nel 2017 da Legambiente per stili di vita virtuosi. Le abbiamo chiesto come si fa ridurre il proprio impatto ambientale e insegnarlo ai propri figli.

Se ti interessa approfondire e ricevere consigli utili, puoi iscriverti al gruppo Facebook ➡ Famiglie Rifiuti Zero

Ciao Linda, parlaci un po’ di te…

Siamo 6 in famiglia, io mio marito e i nostri 4 bambini che hanno 9, 8, 4 anni e la piccolina di 2 mesi. Inoltre, siamo una famiglia affidataria, nel senso che di pomeriggio vengono da noi bimbi segnalati dai servizi sociali. Viviamo a Faenza e da anni ci impegniamo per l’ambiente, sia con lo stile di vita sia con attivismo nelle associazioni ambientaliste.

Da quando hai iniziato a essere sensibile e rispettosa verso l’ambiente?

Da quando ero bambina ho sempre amato la natura, scrivere e leggere…ma quando mi sono sposata e ho avuto il primo bimbo, io e mio marito ci siamo chiesti: che mondo vogliamo lasciare ai nostri figli? E da allora il nostro impegno per l’ambiente e per un mondo più giusto si è fatto più costante e militante.

Nel quotidiano cosa fai per ridurre l’impatto ambientale?

Limitiamo i rifiuti: autoproducendo, comprando le materie prime sfuse evitando così imballaggi e prediligendo prodotti da agricoltura biologica e locali. Evitiamo tutto ciò che è usa e getta usando pannolini e assorbenti lavabili. L’energia elettrica di casa è tutta rinnovabile. Inoltre ci spostiamo a piedi, bici, mezzi pubblici, non abbiamo un’auto privata, se proprio ci serve (molto raramente) la chiediamo in prestito ad amici o parenti (carsharing).

In Italia, dove il tasso d’immatricolazione è più alto della media europea (62 auto ogni 100 abitanti) e le città sembrano proprio non essere a misura di pedalata, vivere senz’auto sembra una sfida impossibile. Invece Linda e la sua famiglia ce l’hanno fatta aggiungendo all’attenzione per l’ambiente un notevole risparmio economico (in media 6000 euro l’anno).

Quindi vivere senz’auto è possibile. Pro e contro della tua scelta:

I pro sono molti, e organizzandosi, aumentano i pro e diminuiscono le difficoltà. Spostarsi in bici è economico, salutare e divertente, anche per i bambini, che sono più attivi, protagonisti dei loro spostamenti, si ammalano poco e hanno un buon senso dell’orientamento. Per fare spese pesanti ci portiamo il carretto attaccato alla bici, ma stiamo pensando di comprare la cargo bike. Viaggiare coi mezzi pubblici è educativo ed ecologico, i bimbi imparano l’attesa, il senso dell’orario, delle coincidenze, il sapere viaggiare insieme ad altre persone, leggere, guardare dal finestrino….La cosa negativa è che in una società basata sulla motorizzazione privata, a volte ci si sente degli estranei…quando manca la cultura della mobilità sostenibile, le auto parcheggiano nei marciapiedi e nelle piste ciclabili, vanno veloci, non rispettano i pedoni e ciclisti e la città diventa insicura. Anche i mezzi pubblici non sempre sono capillari e a tutti gli orari, questo perché la maggior parte della gente ha l’auto e non “chiede” il mezzo pubblico. Noi che viviamo senz’auto, facciamo molte battaglie per la mobilità sostenibile. Una di queste è la petizione che abbiamo lanciato su Chiange.org, che vi invito a firmare, per integrare le tariffe tra mezzi pubblici e treni e renderli gratuiti fino a 15 anni, come all’estero.

Ho letto nel tuo libro che non usate il frigo e congelatore in inverno. Come ci si può organizzare per fare questa scelta?

Basta mettere tutto sul terrazzo, e non comprare surgelati… frutta, verdura, formaggi secchi possono stare benissimo in terrazzo, al coperto ad una temperatura di 0-4 gradi. Certo, si può fare solo se le temperature non sono troppo alte…

I tuoi figli come vivono la tua scelta rispetto all’impronta consumistica che trovano negli ambienti esterni che frequentano?

Sono curiosi e socievoli, direi che stanno crescendo senza troppi complessi… quando vanno ai compleanni o a casa degli amici “assaggiano” come si vive con stili di vita diversi dal nostro, ma non ci chiedono mai di farlo anche a casa nostra. Del nostro stile di vita, apprezzano la grande libertà: adorano la loro bici, simbolo di libertà e indipendenza, e non sopportano le auto, che gli passano troppo vicino e li spaventano. In fondo i bambini hanno bisogno di pochi oggetti, pochi soldi, e molto gioco libero per essere felici! Parliamo molto con loro, approfondiamo le motivazioni con linguaggio adatto a loro. Sono molto appassionati alla natura e queste cose le capiscono bene… Inoltre, grazie a progetti di educazione ambientale che porto nelle scuole (frutta a scuola, riduci i rifiuti, premi per chi va in bici) lo stile di vita sostenibile trova un senso e una motivazione anche tra i loro amici… non si sentono per questo esclusi o “inferiori”.

Che consiglio dai alle mamme per poter ridurre l’ impatto ambientale ?

A piccoli passi si può arrivare lontano. Provare con i pannolini lavabili, anche solo una volta al giorno, è importante. Noi usiamo i pannolini lavabili e quando riesco “elimination comunication“, così evito di sporcare e bagnare troppi pannolini! Prima di fare pipì o cacca, la bimba in genere lo fa capire, si sveglia, si agita e piagnucola, allora le tolgo pannolino, la metto sul lavandino e lei si tranquillizza, inizia a guardarsi intorno e fa la pipì o la cacca. Non sempre riesco, ovvio, ma tanto tra un cambio e l’altro tiene il pannolino lavabile. Per la pulizia niente salviette, né creme e cremine, saponi e detergenti… per pulirla basta l’acqua corrente e un goccio d’olio d’oliva per idratarla.

É utile inoltre provare ad acquistare sfuso, senza imballaggi, e autoprodurre qualcosa con semplici ricette economiche (detersivi, dentifricio…tutte ricette che sono nel mio libro “Impatto zero, vademecum per famiglie a rifiuti zero” della Dissensi Edizioni), comprare dai mercatini locali e biologici e provare a ridurre l’uso dell’auto spostandosi in bici o coi mezzi pubblici. Anche i bimbi ci ringrazieranno!

Pssst! Vuoi sapere come preparare la colla fai da te in casa? Linda ce lo spiega ed é semplicissimo! Il tutorial qui ➡ Colla fai da te

Lo sapevi che…?

  • 1,5 tonnellate di cibo vengono sprecate ogni anni nel mondo
  • I rilievi satellitari non mentono: la scomparsa di una delle ultime regioni incontaminate del pianeta è sempre più vicina. Secondo l’ultimo report del National Snow and Ice Data Centre degli Stati Uniti, al 1° giugno (del 2016) l’estensione dei ghiacci che ricoprono il Mar Glaciale Artico è risultata pari a 11,1 milioni di chilometri quadrati, segnando una riduzione del 5% rispetto al precedente minimo del 2004 e addirittura del 12% rispetto al valore medio di 12,7 milioni degli ultimi trent’anni, relativamente allo stesso periodo. Fonte Nationalgeographic
  • Vuoi sapere la tua “impronta ecologica?” Trovi il test del WWF su questo link 

Puoi acquistare il libro di Linda Maggiori “Impatto zero, vademecum per famiglie a rifiuti zero” della Dissensi Edizioni su Amazon!

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