La vera leggenda della bola messicana – Il Richiamo degli Angeli cos’è e perché si usa

Oggi vi voglio raccontare la leggenda dietro ai ciondoli chiamati “Richiamo degli Angeli“. Non so se conoscete la storia della tradizionale “bola Messicana”, il campanellino rotondo che fa un suono – appunto – quasi angelicale?.

Questo ciondolo viene usato sopratutto dalle donne in dolce attesa, come simbolo di protezione. Ma da dove viene questa tradizione?

Se non la conoscete ve la racconto io!

L’uso del Richiamo degli Angeli rimonta a tempo indietro e non é tipico di una cultura o tradizione in particolare, essendo utilizzato in diverse parti del mondo.

Il precursore del Richiamo degli Angeli sono le campane, infatti esse sono considerate una manifestazione sonora mistica e sacra, utilizzate per:

Allontanare la negativitá
Armonizzare chi riceve il loro suono ed energia
Evocare energie che vibrano a un piano elevato
Stimolare ed equilibrare fisicamente ed energeticamente

Potremmo dire il Richiamo degli Angeli é una versione speciale della campanella, con la loro forma sferica trasmettono un suono e una vibrazione in modo circolare, ottenendo cosí una manifestazione piú fine e armonica del suono, simile ad un’arpa, potenziando le proprietà originali della campana.

Questo ciondolo solitamente è attaccato ad una catenina di 90cm o ad una cordicella abbastanza lunga dato che deve arrivare all’altezza dell’ombelico della donna in dolce attesa.

La leggenda del richiamo degli angeli

Comunque, esistono tantissime leggende legate ai Richiamo degli Angeli, ma forse la piú bella di tutte ci dice che:

Migliaia di anni fa, gli umani vivevano a contatto diretto con i loro Angeli Guida, o Angeli Custode, e per qualche ragione (sicuramente legata al peccato originale) gli venne detto che avrebbero dovuto smettere di vivere insieme.

Gli angeli, dispiaciuti dall’idea della lontananza con gli umani, gli essereri che amavano piú di tutti, crearono questi gioielli d’argento che all’essere agitati, suonavano come campanellini.

Dissero addio agli umani, e spiegarono loro che anche se non avrebbero piú vissuto insieme, nel momento in cui si sarebbero sentiti in pericolo, soli e semplicemente tristi, avrebbero semplicemente dovuto agitare il loro campanello, e all’ascoltare il suono, il loro Angelo Custode sarebbe accorso vicino a loro per accompagnarli e rassicurarli.

Spiegarono agli umani che i gioielli avrebbero funzionato solo ad una condizione, il richiamo era ad uso personale, perché ognuno aveva un suono diverso e riconoscibile solo al proprio Angelo Custode, ed é per questo che non sarebbe dovuto essere prestato ad un’altra persona, altrimenti la magia e la protezione del gioiello sarebbe svanita.

Le donne incinte potevano usare il richiamo per se stesse e per i bimbi che portavano in grembo, dato che madre e figlio condividono lo stesso Angelo Guardiano fino al giorno del parto. Una volta che il figlio sarebbe nato, la madre avrebbe potuto decidere se conservare il richiamo per se, o donarlo al proprio piccolo.

Ed é per questo che queste campanelline sono conosciute con il nome di Richiamo degli Angeli ❤

Acquistarlo o regalarlo?

Tradizione vuole che questo ciondolo venga regalato alla donna in dolce attesa o in cerca di cicogna come porta fortuna dal proprio partner, dalla mamma, sorella, cognata o una cara amica.

Di solito viene regalato dalla 20° in poi, quando il bambino inizia a sentire e a rispondere agli stimoli.

Generalmente la tradizione vuole che non sia mai la mamma in attesa ad auto-regalarsi il ciondolo chiama angeli, ma che siano persone vicino a lei a farlo: il compagno, la mamma, una sorella o un’amica o comunque qualcuno a lei caro.

Da come potete leggere tradizione vuole che questo ciondolo venisse regalato come augurio di buon auspicio per le future mamme.

E dopo il parto?

In genere dopo il parto si usa appenderlo alla carrozzina del neonato che ricordando il dolce rumore si rilasserà e addormenterà come quando era dentro la pancia della mamma.