Home Per noi Addio Maria – la sanità italiana e la sua tragedia

Addio Maria – la sanità italiana e la sua tragedia

by Enza

Maria Ammirati, una giovane e bellissima donna della provincia di Caserta, annunciò a sua madre Rosaria la gioia più grande che possa esistere: l’arrivo di un figlio.

Maria, trentasei anni, si era da poco lasciata alle spalle il dolore della morte del padre che, strozzato dalla crisi economica, si era tolto la vita un anno prima. Questo piccolo, quindi, era il sole che sorgeva dopo la tempesta e Maria lo chiamava affettuosamente Calogerino.

Maria stava vivendo un momento fatto di speranze, quelle speranze che tutte le mamme provano immaginando il profilo del proprio bambino, il colore dei suoi occhi, il suo profumo. Un sogno interrotto bruscamente il 25 giugno 2012 a seguito di una banale amniocentesi.

Dopo quell’esame, per Maria iniziò un calvario perchè, dopo una decina di giorni trascorsi dall’amniocentesi, iniziò ad essere afflitta da dolori lancinanti al ventre. La donna era preoccupata, non capiva cosa le stesse accadendo, temeva per il suo piccolo. Nonostante fosse stata rassicurata dal suo ginecologo, Maria, continuando a star male, decise di recarsi presso l’ospedale di Marcianise. Qui, dopo una superficiale visita, fu dimessa con il sospetto di una colica renale in atto. Tutte le proteste di Maria, che dentro di se sapeva che si trattava di qualcosa di ben più grave, furono inascoltate.

Ma il dolore acuto continuava nonostante gli antispastici consigliatile dal ginecologo.

Il giorno successivo Maria pretese un’ecografia: sentiva che qualcosa stava per accadere. E infatti il cuore del suo piccolo aveva smesso di battere.

Maria doveva dunque subire un raschiamento. Solo allora i medici si decisero ad effettuare controlli più approfonditi e dalle analisi del sangue emerse che i globuli bianchi erano altissimi: vi era una forte infezione in atto.

Maria fu portata dalla mamma all’ospedale di Caserta perché non vi erano ambulanze disponibili, ma la situazione non migliorò: fu operata solo il giorno successivo a causa della mancanza di sale operatorie disponibili. Maria fu operata due volte, non si sa per quale ragione. L’unica vera certezza di questa storia è che Maria Ammirati non si è più risvegliata.

Da allora, la mamma Rosaria non ha mai smesso di battersi per avere giustizia per Maria e per quel piccolo che portava in grembo.

Ho deciso di raccontare la storia di Maria perché ogni volta che penso ai suoi occhi dolci, mo viene tanta rabbia perché tutte saremmo potute essere Maria Ammirati.

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